venerdì, Marzo 29, 2024
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IRAN/ RAJAVI: Italia sostenga la ribalitazione della Resistenza

Per presidente è incarnata dai Mojahedin del Popolo (Mpoi)

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Roma, 23 lug. (Apcom) – La signora Maryam Rajavi, presidente del Consiglio nazionale della Resistenza iraniana (Ncri), accolta oggi per la prima volta in Italia, ha lanciato un accorato appello al governo italiano a sostenere la sua battaglia per depennare i Mujaheddin del Popolo (Mpoi) – (l'organizzazione fa parte dell'Ncri) dalla lista delle organizzazioni terroristiche dell'Unione europea.

 

La signora, intervenendo oggi a due riprese alla Camera dei Deputati, ha sottolineato l'importanza cruciale della rabilitazione dell'Mpoi per "un cambiamento democratico in Iran", ricordando che è stata già avallata dalla Corte del Lussemburgo e dal governo britannico e sostenuta anche dai parlamenti francese e belga e da 200 eurodeputati.

L'organizzazione, ha lasciato intendere Rajavi, per la sua grande base nella società iraniana e per gli anni di lotta sotterranea – 120 mila tra i suoi membri, ha detto, sono stati giustiziati – è l'unica al momento in grado di minacciare direttamente l'attuale regime "brutale e oppressivo" dei mullah iraniani e l'unica ad essere effettivamente temuta da Teheran. "Nel 2002 fu la prima a informare il mondo del programma nucleare iraniano", ha affermato Rajavi.

La signora ha quindi esortato l'Occidente a cessare la sua "politica di appeasement" nei confronti del regime di Teheran, la stessa che ha portato all'inserimento dell'Mpoi nella lista nera dell'Ue. Nelle "prolungate negoziazioni sul nucleare – ha spiegato – i Paesi dei 5+1 hanno offerto concessioni e incentivi uno dei quali è stato proprio quello di effettuare restrizioni contro la resistenza iraniana".

"I governi occidentali ignorano lo stato esplosivo della società iraniana. Non sanno della assolutà fragilità del regime", ha affermato ancora Rajavi che oggi è stata anche ricevuto dal presidente della Camera, Gianfranco Fini. "Al contrario – ha proseguito – sono intimiditi dagli inganni dei mullah e vedono l'esportazione del terrorismo e del fondamentalismo in Iraq, in Libano e in Afghanistan come segnale del potere".

Rajavi ha quindi lanciato un appello a quella che chiama la "terza via". "Il popolo e la resistenza iraniani chiedono all'occidente di fermare la politica di appeasement nei confronti dei loro assassini. Una politica che ha trascinato il mondo verso un rischio di guerra e per questo abbiamo scelto una terza via: no all'appeasement, no alla guerra, si al cambiamento democratico per mano del popolo iraniano e della sua giusta resistenza".
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