UPRISING IRAN n° 130
Mercoledì 4 aprile, i lavoratori, dal complesso della fabrica di oli vegetali Kesht-o samat shoal, si sono uniti davanti al goveratorato di licenziamenti. Il direttore della compagnia, che è uno dei maggiori finanziatori affiliati al regime, aveva già provato l’anno scorso a licenziare 150 dipendenti, azione fallita grazie alle proteste dei lavoratori.
Recentemente e all’iniziare del nuovo anno Iraniano, la compagnia ha licenziato 55 dipendenti, tutti con un bagaglio lavorativo compreso tra i 13 e i 21 anni di esperienza e senza prospettive di reinserimento. Il complesso produttivo Kesht-o sanat shomal, essendo il più grande produttore di oli vegetali, con 43 annidi storia e con circa 1000 dipendenti ed una produzione giornaliera di 750 tonnellate, nel 2011 è stato affidato ai finanziatori del governo e privatizzato. Da allora a causa delle politiche depredatorie della corrotta amministrazione, la situazione si è deteriorata giorno dopo giorno, e per anni questi poveri lavoratori sono stati costretti a lavorare in condizioni orribili.
Javad Modallal, il manager saccheggiatore dell’azienda, fa affidamento sul supporto degli ufficiali del regime, incluso il Ministero dell’Industria, delle miniere e del Lavoro, Mohammad Reza Nematzedeh, ha guadagnato enormi ricchezze prendendo astronomici finanziamenti dalle banche.
Finbchè questo depredante e corrotto regime sarà in carica, i lavoratori ed i settori impoveriti del paese soffriranno.L’unico modo per liberarsi da questo infausto sistema è di unire e solidificare tutti gli strati oppressi dell’intero paese.
SEGRATARIATO DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLA RESISTENZA IRANIANA
6 APRILE 2018