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Iran-PE: Per un intergruppo europeo, la politica dell’accondiscendenza con Teheran è fallito

Domenica 25 settembre 2005
ImageIlCNRI, 23 settembre –l’Iran e la principale opposizione iraniana, l’Organizzazione dei Mojahedin  del Popolo Iraniano (OMPI) sono stati oggetto di un dibattito al Parlamento europeo a Bruxelles il 21 settembre. La riunione organizzata dal intergruppo  degli amici di un Iran libero, è stato  presieduta da Alejo Vidal Quadras, primo vicepresidente del Parlamento. Dopo un ricco dibattito è stata diffusa una dichiarazione:

Dichiarazione del seminario sull’Organizzazione del Mojahedin del Popolo Iraniano

Gli amici di un Iran libero

21 settembre 2005

 Considerando l’indagine dettagliata, con in particolare un viaggio effettuato nella base di  Ashraf in Iraq, da parte degli amici di un Iran libero, di un gruppo interparlamentare del Parlamento europeo, la sua relazione e quella  del Comitato di politica iraniana, un gruppo di esperti a Washington, sull’Organizzazione del Mojahedin del Popolo Iraniano (OMPI); Considerando le dettagliate ricerche  dell’eminente difensore dei diritti dell’uomo lord Eric Avebury, fondatore del gruppo parlamentare britannico dei diritti dell’uomo, e del sig. Lars Rise, membro della commissione degli affari esteri del Parlamento norvegese, che ha visitato la base Ashraf;
 Considerando la preoccupazione sollevata dalle organizzazioni non governative come Francia libertà e decine di personalità politiche, di difensori dei diritti dell’uomo, e dei giuristi eminenti come il lord Slynn of Hadley, ex giudice alla Corte di giustizia europea ed ex avvocato;
Considerando che la lettera datata 27 maggio 2005 del comandante della brigata della polizia militare, il colonel David Philips, destinato per un anno alla base Ashraf dell’OMPI, ha non soltanto respinto tutte le accuse contro le OMPI sollevate da HRW, ma ha dato un resoconto completamente diverso dall’OMPI;
 Considerando che la dichiarazione comune di almeno 500 vecchi membri delle OMPI, che vivono attualmente in Europa o in America del nord, che confuta senza equivoco la politica "non di uscite" di cui parla HRW e che sostengono l’ OMPI;
si sostiene  che:
 
1- La relazione di HWR contiene difetti seri, allo stesso tempo nella metodologia e nel contenuto. Siamo convinti che tutti i casi di presunti violazioni dei diritti dell’uomo attribuiti ai Mojahedin  sono completamente senza fondamenta.
 2- basarsi su dodici ore di interviste telefoniche con dodici individui scelti, evidentemente conosciuti per i loro legami con il ministero iraniano delle informazioni e della sicurezza, per fare accuse così gravi e trarre conclusioni così erronee è completamente inaccettabile e suscita gravi preoccupazioni sulle intenzioni reali dell’autore della relazione.
 
3-Non c’è alcun dubbio che HRW ha chiaramente violato i principi più fondamentali che sono determinanti per la preparazione di un’indagine equa ed imparziale. Chiamiamo dunque HRW a ritirare la relazione.
 4- Pur riconoscendo il sostegno crescente di cui usufruisce OMPI negli Stati Uniti ed in Europa ed a favore dell’appello da rimuovere l’organizzazione dall’elenco del terrorismo, il comunicato stampa di HRW del 19 maggio 2005 raccomanda di non  farlo. Si tratta dell’altra faccia della parte che raccomanda la politica di accondiscendenza con il regime religioso. Riteniamo dunque necessario esprimere la nostra opinione e fare le nostre raccomandazioni:
Pensiamo che:
I recenti eventi in Iran lasciano poco dubbio sul fatto che la politica di accondiscendenza  sia fallita ed è tempo di porle fine. Per quanto riguarda il popolo iraniano e la comunità internazionale, la prosecuzione di questa politica può portare ad un disastro. Con i 18 anni di smentite e di frodi dell’Iran sul suo programma nucleare, e la sua violazione continua degli obblighi del TNP, è completamente evidenziato che Teheran ha l’intenzione di acquisire armi nucleari. Le dichiarazioni del presidente del regime iraniano all’assemblea generale delle Nazioni Unite confermano maggiormente di quanto l’Iran non ha alcun’intenzione di rispettare le istanza internazionali.
 
Quindi raccomandiamo:
1- L’Unione Europea deve abbandonare la politica "d’impegno" attuale con il regime iraniano, poiché  non ha raggiunto i suoi obiettivi dichiarati di incoraggiare la riforma in Iran.
 
2- In risposta al rifiuto del regime iraniano di aderire agli accordi sottoscritti con la Comunità internazionale sulla sospensione del suo programma nucleare, l’Unione Europea dovrebbe immediatamente intraprendere le misure necessarie per deferire la problema nucleare del regime iraniano dinanzi al Consiglio di sicurezza dell’ONU per adottare delle sanzioni. Un’ulteriore debolezza o qualsiasi termine per deferire l’Iran dinanzi al Consiglio di sicurezza potrebbero causare conseguenze gravi e certamente irreversibili.
 
3- L’Unione Europea dovrebbe tenersi a fianco del popolo iraniano nella sua lotta per la libertà e la democrazia.
 4- Occorre rimuovere  ‘Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (OMPI) da tutti gli elenchi del terrorismo. La designazione di terrorismo contro la principale opposizione iraniana ha seriamente bloccato gli sforzi del popolo iraniano per instaurare la democrazia in Iran. Come tale, i paesi dell’Unione Europea dovrebbero rimuovere  tutte le restrizioni sull’opposizione iraniana ed iniziare un dialogo con il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana e l’ OMPI.

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