Globale Politician (USA), 10 settembre – l’elezione presidenziale in Iran è stata peggiore scenario per l’occidente. Il potere esecutivo iraniano, come i poteri legislativi e giudiziari, è ormai sotto il controllo totale degli ultrà. Per andare votare, il nuovo presidente iraniano ha dovuto attraversare su un suolo dipinto dai bandieri degli USA , britanniche ed israeliane. Secondo ABC News il dipartimento di Stato afferma che il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad è un terrorista, ma che gli consegnerà un visto.
Gli iraniani e molti New Yorkais manifesteranno il 14 settembre 2005 a New York per protestare contro la presenza di Ahmadinajad all’ONU. "Ahmadinejad è un terrorista, non rappresenta gli iraniani", gridava una giovane donna di 17 anni sul posto Dag Hammarskjold ( dove si riunisce dell’ONU a New York). Nel 2000, l’ ayatollah Khameneï, che detiene il potere assoluto in Iran, ha fondato il partito di "Abadgaran-e iran-e Eslami" (letteralmente "gli sviluppatori di un Iran islamico") che è composto prevalentemente dai guardiani della rivoluzione per estromettere il presidente Khatami . Il nuovo presidente che arrivato al potere con una elezione farsa e misteriosa è il fondatore di questo partito. Lui era comandante dei guardiani della rivoluzione ed è stato implicato nell’imprigionamento , tortura ed esecuzione dei dissidents. Avvenuto nel terribile prigione di Evine durante gli anni 80. Il nuovo presidente, sostenuto fortemente dell’ ayatollah Khamenei, è un organizzatore dei gruppi estremisti che gettavano l’acido sul viso delle donne che non si coprivano bene il loro capelli, oppure arrestavano i giovani colpevoli di aver indossato le camice con le maniche corte.
John Simpson, il maggior redattore degli affari internazionali della BBC, ha riconosciuto che "Ahmadinejad è uno dei fondatori del gruppo giovani attivisti che hanno assalto l’ambasciata americana e che hanno preso in ostaggio i dipendenti per 444 giorni". Durante la sua campagna elettorale, Ahmadinejad ha detto "noi non abbiamo fatto la rivoluzione per la democrazia". Secondo lui e gli ayatollah che lo sostengono, i diritti dell’uomo sancitti nella carta delle Nazioni Unite non hanno alcuna relazione con l’Iran "islamico".
Questi integralisti non sono assolutamente tenuti di considerare le convenzioni internazionali che garantiscono le libertà individuali. Lo vede chiaramente in passato di Ahmadinejad. Benché ilui non è molto conosciuto a livello internazionale, ma sul piano interno è perfettamente conosciuto per i prigionieri politici tra gli anni 80 e 90 e dei loro genitori, come famigliari di 30.000 massacrati nel 1988. Un sito internet governativo chiamata Baztab, il 25 giugno dava la notizia di partecipazione diretta di "Ahmadinejad alla tortura e sparato colpi di grazia ai prigionieri politici. "l’ ayatollah Khamenei, che crede in governo divino di guida spirituale e non limiterebbe il campo del suo potere alle frontiere dell’Iran confessa che" governo islamico deve estendersi in tutta la regione ". Sotto nome di questo islam , finora governo dei mullah ha giustiziato più di 100.000 prigionieri politici . Solo nel periodo dell’ultima presidenza, sono state lapidate 22 persone, la maggior parte di loro sono delle donne. Qusto è peggior modo di strumentalizzare la religione.
Secondo un elenco di 21.676 vittime, pubblicato grazie a principale gruppo d’opposizione, più dil 90% delle queste persone erano musulmani di cui la metà donne. Con Ahmadinejad capo del potere esecutivo, il triangolo disastroso del terrorismo e della proliferazione di integralismo e completa in un paese con un mullah e guardiani della rivoluzione, Chahroudi, come capo del potere Giuridico ed un Parlamento pieni delle guardiani della rivoluzione. Questo triangolo del potere aumenta il pericolo delle violazioni dei diritti umani e particolarmente la repressione delle donne e svilupperà il terrorismo nel paese ed all’estero.
I mullah si ingeriscono di più nei affari Iracheno per aumentare la loro influenza e si sforzeranno di più per ottenere armamenti nucleari. Meno di una cooperazione internazionale per fare fronte a questo fenomeno, si tratta di una minaccia principale che rischia di rendere la regione ancora più caotica e mettere nel pericolo la sicurezza nel mondo. Il migliore soluzione per combattere contro questa fonte del terrorismo e dell’integralismo è di sostenere il popolo iraniano e la sua Resistenza organizzata anti-integralismo . Una guerra esterna non è una soluzione e copiare ciò che è stato fatto in Iraq non risolverà il dilemma iraniano. La politica di accondiscendenza raccomandato dalla troika europea è fallita. Si è chiaramente provato che non dovevamo correre dietro un mirage "riformatore" in Iran. Nessun "moderato" né "riformatore", non emergerà di questo regime. La guida suprema è il principale potere e la decisione finale in Iran. La sola via ragionevole e realizzabile per il popolo iraniano e l’occidente è di sostenere un cambiamento democratico tenendosi ai lati della Resistenza Iraniana.