Sede delle Nazioni Unite a New York
6 marzo 2025 – Ginevra-La relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla tortura, Alice Jill Edwards, ha lanciato un duro avvertimento sul crescente uso della presa di ostaggi da parte degli stati, nominando il regime in Iran come uno dei numerosi governi che detengono cittadini stranieri e con doppia cittadinanza con accuse inventate o esagerate per ottenere una leva diplomatica.
Nel suo rapporto al Consiglio per i diritti umani, Edwards ha scoperto che almeno 66 casi di presa di ostaggi di stato sono stati segnalati in Iran dal 2010. Ha avvertito che giornalisti, operatori umanitari, accademici, viaggiatori d’affari e difensori dei diritti umani sono particolarmente vulnerabili a queste detenzioni. “Prendere ostaggi è crudeltà-pura e semplice-e quasi sempre comporta tortura”, ha detto.
An overview of #Iran’s history of hostage-taking and how Western appeasement has fueled Tehran’s #terrorismhttps://t.co/ieaaOkZb6y
— NCRI-FAC (@iran_policy) October 19, 2023
Le vittime della presa di ostaggi in Iran sono spesso sottoposte a coercizione psicologica, abusi fisici e isolamento prolungato, ha osservato Edwards. Alcuni sopravvissuti hanno riferito di fame, finte esecuzioni e torture sessuali, lasciandoli con un trauma per tutta la vita. “Prendere ostaggi è un affronto alla dignità umana”, ha affermato, sottolineando come i detenuti siano deliberatamente maltrattati per ottenere migliori concessioni dai governi stranieri.
Il rapporto ha elencato l’Iran insieme a Cina, Myanmar, Corea del Nord, Russia, Emirati Arabi Uniti e Venezuela come paesi impegnati in detenzioni politicamente motivate. Edwards ha chiesto una maggiore applicazione, criminalizzazione e responsabilità, esortando i governi a utilizzare la giurisdizione universale, le sanzioni mirate e le indagini della CPI contro i perpetratori.
“Non possiamo permettere che la presa di ostaggi diventi uno strumento accettato di diplomazia o di guerra. Il momento di agire è ora”, ha dichiarato.
Edwards ha anche esortato il Segretario generale delle Nazioni Unite a nominare un rappresentante speciale per la presa di ostaggi e ha raccomandato ai governi di assegnare alti funzionari di collegamento per tenere le famiglie informate sugli sforzi per garantire il rilascio dei loro cari.