Rivolta iraniana – N. 131
Sabato 7 Aprile, ad Isfahan, una grande folla di persone comuni ed agricoltori ha organizzato una protesta al Ponte Khaju. I manifestanti si sono poi riuniti di fronte all’organizzazione regionale dell’acqua di Isfahan cantando slogan come “L’acqua di Zayanderood, nostro inalienabile diritto”; “Il lamento di questo agricoltore è il lamento di Zayanderood”; “Oggi è giorno di lutto, la vita dell’agricoltore è in pericolo”; “L’agricoltore muore ma non accetta la carità”; “Varzaneh Varzaneh ti supportiamo!”.
Le forze repressive hanno attaccato e picchiato a sangue i manifestanti, tra cui c’erano anche molti anziani. Le forze di Polizia hanno minacciato i disperati agricoltori ma sono stati ridicolizzati al suono di “Bugiardo, bugiardo; polizia, dovresti vergognarti!”.
Il giorno precedente anche gli agricoltori di Varzaneh avevano organizzato una rimostranza, allineando i trattori all’ingresso della città, protestando per il 50esimo giorno consecutivo contro la negazione da parte del regime della quota d’acqua loro spettante e abbandonando i terreni agricoli della regione, loro unica fonte di sostentamento.
Gli agricoltori ridotti in povertà delle città orientali della provincia di Isfahan stanno protestando da 51 giorni ed hanno organizzato diverse contestazioni, tra cui l’allineamento dei trattori, raduni di fronte al governatorato del regime ad Isfahan, raduni e manifestazioni al Ponte Khaju e manifestazioni in diverse strade della città, affrontando i mercenari del regime. L’ultimo Venerdì dell’anno Persiano 1396 (il 16 Marzo 2018) i manifestanti si sono recati alla cerimonia delle preghiere del Venerdì e dando le spalle ai mullah criminali che stavano celebrando la cerimonia hanno urlato lo slogan: “Le spalle al nemico, verso la patria”. Durante le proteste, un certo numero di manifestanti sono stati arrestati, e il loro rilascio è una delle richieste dei rimostranti.”
La resistenza iraniana porge i suoi saluti agli onorevoli agricoltori delle città orientali di Isfahan e si appella al popolo di questa provincia, sopratutto ai coraggiosi giovani, affinché mostrino solidarietà ai manifestanti e supportino le legittime richieste degli agricoltori.