Il numero delle esecuzioni ammonta a 37 in meno di un mese
CNRI, 8 giugno – Il regime iraniano ha impiccato in pubblico cinque prigionieri a Jiroft, nel sud dell’Iran, sotto false accuse di "vandalismo", secondo quanto ha riportato il quotidiano ufficiale Qods del 6 giugno.
Il 30 maggio, l’agenzia di stampa Fars aveva annunciato l’impiccagione di due prigionieri, Abbas Bakhshandeh ed Hassan Daryayi, nelle città di Neka e Nashtaroud, nel nord dell’Iran.
Quest’impiccagioni e altre annunciate dai mass media ufficiali portano a 37 il numero di esecuzioni in meno di un mese. Le cifre reali sono molto più alte.
Le esecuzioni e le punizioni disumane si sono moltiplicate da quando, a maggio scorso il regime iraniano ha adottato nuove misure di repressione per fare fronte all’aumento delle proteste sociali degli studenti, degli operai, degli insegnanti, delle donne e dei giovani.
La resistenza iraniana chiede a tutte le organizzazioni dei diritti dell’uomo, all’alto commissario dell’ONU per i diritti dell’uomo, alla segretaria generale dell’ONU ed al Consiglio di sicurezza di condannare le esecuzioni in Iran ed organizzare misure immediate e specifiche contro le violazioni sistematiche dei diritti dell’uomo in questo paese.
Segretariato del Consiglio nazionale della resistenza iraniana