Esplosione nella miniera di Azadshahr – No. 5
Ieri il direttore generale del Dipartimento Gestione Crisi della provincia del Golestan (Iran settentrionale), ha detto che è stato scoperto il corpo di un altro minatore morto nella miniera di Azadshahr, facendo arrivare il numero delle vittime a 43.
Una settimana dopo l’esplosione nella miniera di Azashahr, il regime dei mullah continua a rifiutarsi di annunciare il vero numero delle vittime di questo incidente. In questa miniera lavoravano 500 operai e ancora gli organi competenti si rifiutano di annunciare quanti minatori si trovavano all’interno della miniera al momento dell’esplosione. Molti esponenti del regime hanno detto che l’esplosione è avvenuta durante un cambio di turno e che quindi c’erano molti operai nella miniera. Altre fonti del regime inizialmente avevano annunciato che erano rimasti intrappolati 90 operai, ma dopo hanno fornito numeri contraddittori per nascondere la portata di questo orribile incidente.
“Non è chiaro come molti dei 60 operai siano morti nell’incidente alla miniera”, ha detto Hadi Hosseini, segretario del Consiglio Islamico per il Lavoro della provincia del Golestan. “Molti di questi operai avevano raggiunto l’età della pensione e avrebbero già dovuto essere ufficialmente in pensione”. (agenzia di stampa ufficiale ILNA – 8 Maggio 2017)
I comandanti delle Guardie Rivoluzionarie e delle forze Basij, essendo i principali azionisti della miniera, sono rimasti completamente in silenzio per nascondere il loro ruolo in questo incidente. Nelle prime 12 ore dopo l’esplosione, invece di fornire cure ai feriti e cercare di salvare le vite dei minatori, questi hanno immediatamente inviato unità Basij e squadre della polizia anti-sommossa sulla scena, per impedire le proteste di qualunque minatore e delle loro famiglie.
Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha visitato il luogo dell’incidente cinque giorni dopo che era avvenuta la catastrofe. Manifestanti furiosi hanno dimostrato la loro rabbia contro tutto il regime dei mullah e i suoi esponenti criminali, che si rifiutano di prestare anche la minima attenzione all’infinito dolore e alle sofferenze dei lavoratori. I minatori hanno protestato per la mancanza di equipaggiamento di sicurezza, di sensori per il gas, di ventilatori per l’aria, dei canali per lo smaltimento delle bombole di gas e di ossigeno, del disprezzo da parte dei funzionari, degli avvertimenti dei minatori e del ritardo nel pagamento del loro misero salario negli ultimi 18 mesi, nonostante i minatori abbiano continuato a svolgere questo lavoro duro e pericoloso. Gli operai hanno anche protestato contro la possibilità di essere arrestati e licenziati.
Questa scioccante situazione non è tipica solo della miniera di Azadshahr, ma tutte le miniere dell’Iran si trovano nella stessa situazione. L’8 Maggio un altro operaio della miniera di Tezarah a Shahroud (ad est di Teheran) ha perso la vita a causa di una infezione provocata dal gas.