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Iran: Il regime condanna un altro attivista per i diritti degli insegnanti a fustigazione e carcere

Di Sedighe Shahrokhi

La magistratura del regime iraniano ha condannato un insegnante ad 8 mesi di reclusione e 10 frustate per aver partecipato ad un corteo di insegnanti ed operatori scolastici all’inizio di quest’anno.

Mercoledì il gruppo per i diritti umani Iran human Rights Monitor (Iran HRM) ha riportato che Lunedì 19 Agosto 2019 il tribunale avrebbe condannato Mohammad Taghi Falahi, segretario generale del Sindacato Professionale degli Insegnanti di Teheran, ad 8 mesi di reclusione e 10 frustate, con l’accusa di interruzione dell’ordine pubblico.

Le forze di sicurezza del regime iraniano arrestarono Falahi il giorno 2 Maggio (Giorno degli Insegnanti in Iran) durante un pacifico raduno di fronte al Ministero dell’Istruzione, a Teheran.

Sempre in occasione delle manifestazioni tenutesi di fronte agli uffici locali del Ministero dell’Istruzione, durante la Giornata degli Insegnanti, furono arrestate diverse altre persone.

Queste proteste furono precedute da una dichiarazione del Consiglio dei Sindacati degli Insegnanti in cui veniva chiesto alla categoria di manifestare per rivendicare le proprie richieste e per protestare contro la mancata risposta da parte del regime.

Le forze di sicurezza repressero diverse di queste manifestazioni, arrestando molti dei partecipanti, inclusi l’attivista per i diritti degli insegnanti Rassoul Bodaghi, già precedentemente arrestato, e due membri del Sindacato Professionale degli Insegnanti , Mohammad Fallahi e Mojtaba Ghoreishian.

Gli insegnanti attivisti sono sottoposti ad una persecuzione sistematica da parte del regime, che li incarcera sottoponendoli a dure pene.

Hamidreza Rahmati, membro dell’Associazione degli Insegnanti di Isfahan, è stato recentemente condannato a 18 mesi di carcere ed a 74 frustate pubbliche, con l’accusa di aver “interrotto l’ordine pubblico commesso atti illegali di fronte all’edificio del Ministero dell’Istruzione”. Egli è stato inoltre condannato ad altri 18 mesi di detenzione ed al pagamento di un multa di 20 milioni di rial (circa 600$) per aver “inviato messaggi sui social media che incitano alla violenza”.

L’attivista per i diritti degli insegnanti fu arrestato nel Dicembre 2018 per aver tenuto un sit-in solitario della durata di 9 giorni di fronte al Dipartimento Educativo Shahreza, in protesta contro gli arresti su larga scala degli insegnanti in occasione dello sciopero nazionale indetto della categoria. Venne poi rilasciato su cauzione.

Il tribunale, inoltre, ordinò a Rahmati di scrivere e pubblicare sui social media una lista di 40 servizi e successi del regime ottenuti durante i 40 anni di governo.

In seguito ad uno sciopero degli insegnanti, tenutosi in Iran il 13 ed il 14 Novembre 2018 in più di 80 città, le forze di sicurezza arrestarono diversi tra insegnanti ed attivisti. Il Consiglio di Coordinamento degli Insegnanti iraniano rilasciò in merito una dichiarazione ufficiale, in cui comunicò che erano almeno 30 gli attivisti convocati e 12 gli insegnanti arrestati.

 

 

 

 

 

 

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