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Iran: i Mullah non cederanno se l’Europa non accetta lo stato di diritto per il PMOI

Secondoprotocollo.org, 13 febbraio – La maggioranza della popolazione europea è decisa ad accettare gran parte della legislazione sul terrorismo come mezzo per porre fine alle attività terroristiche. Tuttavia, in tempi recenti, un caso specifico e una parte precisa di questa legislazione sul terrorismo sono state oggetto di pesanti critiche provenienti da più parti dell’Europa.

La lista nera dell’Unione Europea è stata usata per molti anni come mezzo per interdire organizzazioni e individui accusati di avere contatti con il terrorismo. Tuttavia, le indagini sul caso dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo iraniano (PMOI/MEK), la principale organizzazione di resistenza in Iran e la forza cardine della coalizione dell’opposizione del Consiglio nazionale della Resistenza iraniana(CNRI), hanno dimostrato che anziché essere stata messa nella lista per avere dei collegamenti col terrorismo, questa organizzazione è stata in effetti messa nella lista nera semplicemente per delle passate relazioni con il regime iraniano, uno dei principali sostenitori del terrorismo internazionale.

Il caso del PMOI/MEK, mentre è stato discusso con calma per anni nei circoli di Brussels, è finito sulle pagine dei giornali per la prima volta nel Dicembre 2006 quando la Corte europea di Prima Istanza (CFI) si è espressa in suo favore, annullando il suo inserimento nella lista nera dell’UE. Nel Novembre 2007 l’organizzazione ha ottenuto una seconda vittoria nelle Corti nazionali dell’Inghilterra quando la Commissione per i Ricorsi delle Organizzazioni Proscritte(POAC), ha sostenuto che il PMOI (MEK) non era coinvolto nel terrorismo.

Le conclusioni del CFI sono state messe in discussione per il fatto che non erano state condotte adeguate indagini sul caso del PMOI(MEK). Questa motivazione è stata il pretesto per continuare a mantenere il PMOI(MEK) nella lista nera dell’UE. Tuttavia, le conclusioni del POAC sono rimaste solo delle motivazioni mancando di peso rilevante.

Il POAC ha condotto delle indagini senza precedenti sul PMOI(MEK) in 5 giorni di udienze aperte e 22 giorni di udienze a porte chiuse, in aggiunta a più di 15 archivi di fatti e a 20 testimonianze. Il caso del PMOI(MEK) è stato abbandonato e la decisione di non togliere il PMOI dalla lista è stato considerato come un atto"difettoso "e "di parte".

Il sistema di proscrizione è stato discusso anche all’Assemblea  del Consiglio europeo in Gennaio.

Dick Martin, un senatore svedese che ha effettuato un’attenta analisi delle liste nere dell’UE e delle NU , ha rilevato che entrambe le liste sono decisamente invalide. In particolare per quanto riguarda il caso del PMOI(MEK) ha detto che "i diritti fondamentali del PMOI(MEK) continuano ad essere violati".

Il rapporto sottolinea anche che  l’ordine dato dal POAC al governo inglese di deproscrivere il PMOI(MEK) è stato un "vero e proprio schiaffo in faccia a Sua Maestà il Governo". Una risoluzione in favore di questo rapporto è stata approvata anche dal Consiglio.

Il 31 Gennaio, il Parlamento europeo in una risoluzione, condannando le violazioni sistematiche e atroci dei diritti umani in Iran, ha sottolineato ancora una volta il ruolo della Corte europea di Giustizia e della Corte inglese che hanno annullato la designazione del PMOI(MEK) nella lista del terrore. Il Parlamento ha richiesto la "decisione della Corte europea di Prima Istanza del 13 Dicembre 2006", che ha annullato l’inclusione del PMOI(MEK) nella lista del terrore inglese , e ha preso nota "di una decisione della Commissione inglese per i Ricorsi delle Organizzazioni Proscritte del 30 Novembre 2007, chiedendo al Ministro degli Interni inglese di rimuovere immediatamente il PMOI(MEK) dalla lista delle organizzazioni proscritte."

Questa situazione ha lasciato all’UE numerosi problemi per le mani. Come la Sig.ra Maryam Rajavi, presidente eletto del Consiglio nazionale della Resistenza iraniana, ha sottolineato , decidendo di mantenere il PMOI(MEK) in questa lista del terrore, il Consiglio dell’UE si è totalmente isolato e sta sfidando due pilastri della democrazia europea, quali le istituzioni giudiziarie e legislative europee.

È evidente che un sistema di proscrizione è qualcosa col quale molte persone sarebbero d’accordo. Tuttavia, un fallimento nell’accordo con il PMOI(MEK)  lascerà sfortunatamente l’intero sistema di proscrizione in mezzo a dubbi e sotto attacco.

A questo punto si va oltre  la semplice discussione se ci piaccia o meno il PMOI(MEK). Alcuni potrebbero ben argomentare che questa è una organizzazione che non dovremmo supportare, mentre altri la vedrebbero come la giusta soluzione per l’intera crisi che attanaglia il regime iraniano. Tuttavia, si dovrebbe impedire che le nostre liste diventino campo politico dove le organizzazioni verrebbero usate come patate bollenti per l’espediente  politico del giorno.

La conclusione che dobbiamo trarre dal caso del PMOI(MEK) , che è la principale vittima della soppressione del regime iraniano in patria e del terrorismo all’estero, è che le decisioni politiche non devono contaminare le decisioni delle nostre giustizie indipendenti. Per quanto riguarda questo sistema di proscrizione ,perché rimanga una soluzione credibile nel combattere il terrorismo, il PMOI(MEK) deve essere immediatamente rimosso sia dalla lista dell’UE che da quella inglese. In poche parole, deve essere attuato il ruolo della legge.

Mahmoud Hakamian
 

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