venerdì, Marzo 29, 2024
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Iran: Cinque prigionieri impiccati nella prigione di Gohardasht a Karaj

Le famiglie delle vittime si uniscono alla manifestazione di protesta delle famiglie dei prigionieri politici di fronte all’ufficio di Rouhani

Questa mattina, martedi 22 Aprile, il disumano regime teocratico ha impiccato collettivamente cinque prigionieri nella prigione di Gohardasht nella città di Karaj. Questi prigionieri erano stati trasferiti nelle celle di isolamento il giorno prima.

 

Questo crimine disumano, che insieme al barbaro raid contro i detenuti politici della prigione di Evin ha suscitato la repulsione e l’ostilità popolare, serve ad incutere paura e terrore nella società e nelle prigioni di tutto il paese.

Mentre il numero delle esecuzioni arbitrarie e collettive, da quando Rouhani ha assunto la sua carica, ha superato 700, la scorsa settimana questo mullah disonesto ha demagogicamente definito queste pratiche disumane e anti-islamiche “comandamenti di Dio” e “leggi del parlamento che appartiene al popolo”.

Le famiglie dei prigionieri giustiziati oggi, si sono unite alla manifestazione intrapresa dalle famiglie dei prigionieri politici e da molti cittadini di Tehran di fronte all’ufficio presidenziale dei mullah. Le famiglie dei prigionieri giustiziati portavano cartelli con scritto: “Perché giustiziate?” questa manifestazione è stata iniziata per protestare contro il barbaro raid del 17 Aprile contro i prigionieri politici della Sezione 350 della prigione di Evin.

Questo barbaro attacco del regime dei mullah contro i prigionieri politici della sezione 350 della prigione di Evin, aveva lo scopo di annientare la resistenza dei prigionieri ed intensificare l’atmosfera di terrore nella società, ma ha suscitato un’ondata di repulsione tra la gente.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

22 Aprile 2014

 

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