CNRI – “Negli ultimi 3 anni sono stati bloccati milioni di indirizzi internet, software e VPN”, ha annunciato Mahmoud Vaezi, ministro per le comunicazioni del regime iraniano.
Martedì 6 Giugno, durante una sessione del parlamento del regime, il ministro delle comunicazioni e dell’informazione ha anche detto che negli ultimi 3 anni, l’amministrazione Rouhani ha eliminato 7 milioni di siti web e 121 tra VPN e software.
Il ministro delle comunicazioni di Rouhani, ha anche detto che il suo ministero ha raggiungo un accordo con i direttori di TELEGRAM per bloccare i post con contenuti sessuali o pedofili, che inneggino alla violenza e al terrorismo o che riportino frasi anti-religiose, sebbene i direttori di TELEGRAM si fossero già rifiutati di collaborare con il governo iraniano.
Oltre al blocco di più di 7 milioni di siti web, software e VPN, avvenuto negli ultimi 3 anni, con Rouhani è proseguito anche il filtraggio di social media come Facebook e Twitter, nonché il blocco di siti web di news stranieri.
Il blocco dell’applicazione voice-chat di TELEGRAM, è uno degli esempi più recenti delle restrizioni imposte in Iran a questi popolari servizi.
In quel periodo, il procuratore del regime iraniano, che è anche direttore per la “Definizione di contenuti criminali”, aveva detto che, secondo tutti gli istituti per la sicurezza, d’intelligence e legali, la voice-chat di TELEGRAM viene considerata una minaccia per la sicurezza.
Per imporre ulteriore censure, il governo Rouhani, oltre al filtraggio, segue un piano chiamato “Rete di intelligence nazionale”.
La costruzione e l’attuazione di questo piano, è iniziata diversi anni fa, con un grosso investimento finanziario e le prime due fasi del piano sono terminate nel corso dell’attuale amministrazione.