venerdì, Marzo 29, 2024
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Iran: Amputate le dita a due fratelli in carcere per furto

Le autorità carcerarie del regime iraniano hanno amputato le dita a due fratelli, Faramarz e Majid Bigham, in carcere con l’accusa di furto. Questa orribile condanna è stata eseguita nella prigione centrale di Urmia, Iran nord-occidentale, dopo che i due avevano già trascorso quattro anni e mezzo in carcere. Le autorità carcerarie hanno anche costretto decine di altri detenuti per reati simili, ad assistere a questa scena scioccante per mandare un messaggio a tutti.

Il disumano regime dei mullah applica pene così tremende per il reato di furto, nonostante siano stati svelati casi di enormi ruberie da parte del leader supremo del regime iraniano, Ali Khamenei, e di altri alti esponenti del regime, compreso il capo della magistratura Sadegh Larijani. Larijani stesso è incaricato di emettere queste orribili sentenze. La scoperta di 63 conti correnti bancari legati a Sadegh Larijani, con somme che ammontano a oltre 650 milioni di dollari ed un profitto mensile di 6,5 milioni di dollari, è solo uno di questi casi. L’ammontare totale di questi conti equivale alle somme che la magistratura del regime ha estorto ai prigionieri e alle loro famiglie con la scusa delle cauzioni.

“Hanno sollevato la questione di alcuni conti correnti bancari e dicono che (il capo della magistratura) stia riempiendo i suoi conti con il denaro del governo… durante i precedenti mandati del capo della magistratura, il patrimonio di questa sezione sarebbe stato trasferito in un conto corrente a nome della sezione giudiziaria, con il permesso del leader… questo non è avvenuto solo durante il mio mandato, è una questione che risale ai precedenti mandati, sempre con il permesso del leader”, ha ammesso Larijani, mentre questa enorme controversia continua a crescere. (agenzia di stampa ufficiale Mehr – 23 Novembre 2016)

Tutti gli introiti di questo enorme impero finanziario, noto come “Setad Ejraiye Farmane Hazrate Emam”, il Quartier generale per l’Esecuzione degli Ordini dell’Imam, sotto il controllo personale di Khamenei, e il suo patrimonio valutato in oltre 95 miliardi di dollari, sono stati accumulati confiscando le proprietà dei dissidenti, comprese quelle delle famiglie dei membri dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (PMOI/MEK) e mediante il saccheggio delle ricchezze del popolo iraniano.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

27 Dicembre 2016

 

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