Una nuova tattica del Ministero dell’Intelligence e della Sicurezza (MOIS) per combattere l’impatto dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (OMPI/MEK): organizzare mostre contro l’organizzazione in tutto l’Iran
Almeno 120 mostre si sono tenute tra Aprile 2010 e Dicembre 2012
CNRI – Negli ultimi due anni, per contrastare la popolarità dell’OMPI ed in particolare impedire ai giovani di venire attratti da questa, il Ministero dell’Intelligence e della Sicurezza dei mullah è ricorso all’organizzazione di mostre in tutto il paese. Secondo gli organizzatori, queste mostre sono state fatte “con lo scopo di far conoscere alle nuove generazioni, ed in particolare agli studenti, i crimini degli ipocriti (MEK)”.
Secondo le informazioni contenute nei media e sulla stampa dei mullah, parte di queste attività comprendevano l’organizzazione di 120 mostre tra Aprile 2010 e Dicembre 2012. Alcune di queste sono durate un giorno ed altre persino quattro giorni. Il volume e la frequenza di queste mostre, in particolare nel 2011 e 2012, è stato accelerato e più specificatemente circa 100 di esse si sono tenute negli ultimi due anni.Secondo questa indagine, durante questo periodo queste mostre si sono tenute in almeno 36 città di tutto l’Iran. Diverse mostre e manifestazioni culturali contro l’OMPI sono state tenute anche fuori da Tehran, in molte grandi città come Mashhad e Tabriz. Anche se la maggior parte di queste mostre si sono tenute nelle università e nelle scuole superiori, alcune sono state allestite negli uffici governativi, nelle moschee, nei seminari e persino in alloggi militari.
Mentre negli anni passati la politica del regime riguardo l’OMPI era stata il silenzio, recentemente i mullah hanno accantonato questa tattica ed hanno iniziato a perseguire attivamente una campagna di demonizzazione contro questa organizzazione in Iran.
Un rapporto stilato a Dicembre dalla Libreria del Congresso e dal Pentagono afferma che il regime iraniano considera l’OMPI “l’organizzazione che più minaccia la Repubblica Islamica dell’Iran”.