giovedì, Marzo 28, 2024
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Il pupillo di Khamenei scelto a capo del maggiore organismo religioso – politico del regime iraniano

CNRI – Ahmad Jannati, un religioso noto per essere uno dei più stretti confidenti del leader supremo dei mullah Ali Khamenei, è stato scelto martedì alla guida della nuova Assemblea degli Esperti del regime iraniano.

Jannati, 90 anni, è anche presidente del Consiglio dei Guardiani del regime, un organo di controllo che deve approvare tutte le leggi adottate dal parlamento in base alla costituzione del regime fondamentalista. 

L’Assemblea degli Esperti, un’assemblea composta da 88 membri, la maggior parte dei quali anziani religiosi, ha il compito di nominare il leader supremo del regime, il quale ha l’ultima parola su tutte le questioni di stato, compresa la politica estera. È il comandante in capo delle forze armate e nomina il capo della magistratura, della televisione di stato e delle maggiori conglomerate finanziarie. In confronto il presidente del regime ha pochissimi poteri.

Jannati è stato scelto dall’assemblea quale suo nuovo presidente con 51 voti su 88, secondo i media di stato.

In Iran, Jannati è noto per i suoi numerosi crimini, come l’aver approvato l’esecuzione del suo stesso figlio, Hossein Jannati, membro del principale gruppo di opposizione iraniano, l’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (PMOI o MEK), negli anni ’80.

Dopo la nomina di Ahmad Jannati a capo dell’Assemblea degli Esperti Shahin Gobadi, del Comitato Affari Esteri del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI), martedì ha detto: 

“Jannati è uno dei più accaniti sostenitori di Khamenei e della sua fazione. La nomina di Jannati a capo dell’Assemblea degli Esperti è un segnale di una ulteriore contrazione del regime e dimostra chiaramente che il concetto di riforma all’interno del regime è un mito assoluto. Questo manifesta inoltre l’impasse in cui si trova il regime e il fatto che è privo di qualunque futuro.

Questa nomina è stata orchestrata da Khamenei e molti membri dell’Assemblea degli Esperti sono stati costretti a concederla tramite coercizione o ricompense economiche. Questo dimostra ancora una volta che moderazione e riforme o il concetto di ‘elezioni’ non hanno significato all’interno di questo regime e che l’unica soluzione per questo regime medievale è il suo totale rovesciamento. Nominare un mullah di 90 anni a capo dei due organi-chiave del regime, il Consiglio dei Guardiani e l’Assemblea degli Esperti, dimostra chiaramente che il regime è privo di qualunque futuro e che la cricca e i fidati confidenti di Khameni stanno diventando sempre meno.

Jannati è stato a capo del Consiglio dei Guardiani per l’ultimo quarto di secolo ed è stato incaricato di eliminare i candidati nelle elezioni-farsa del regime. All”elezione’ dell’Assemblea degli Esperti del Marzo scorso, Jannati è stata l’ultima persona di Tehran  ‘eletta’ all’assemblea. Ciò dimostra la vastità dell’isolamento di Khamenei e della sua cricca persino all’interno del regime”.

 

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