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Il governo iracheno conferma l’ultimatum per chiusura di Ashraf prevista per la fine del 2011

si accentuano le misure repressive e l’assedio disumano applicate ad esso  

Occupazione militare di campo Ashraf, n.162

Il governo iracheno nonostante la protesta internazionale contro insiste sulla chiusura di Ashraf entro la fine del 2011 incrementando le misure repressive giudicate quali crimini di guerra contro l’umanità  e la violazione delle norme internazionali e la carta dei diritti dell’uomo. 1- Le forze irachene nel corso delle ultime tre settimane hanno impedito il trasferimento dei pazienti di pronto soccorso che necessitavano di interventi o cure urgenti agli ospedali di “Baghubeh” o “Baghdad”,negando anche  il trasferimento di 4 donne Mojahed   le quali da tempo inserite nella lista d’attesa per essere sottoposte ad interventi chirurgici presso le strutture sanitarie di Baghdad. Le forze irachene l’ultima volta mercoledi 16 novembre hanno affermato che a cancellare il trasferimento dei pazienti era stato il comitato per la repressione di Ashraf istituito  presso La Presidenza del Consiglio iracheno. Due delle quattro pazienti sopracitate dovevano essere sottoposte all’operazione chirurgica per la sostituzione della protesi articolare per la quale erano da tempo in lista d’attesa,l’altra  corre il rischia di perdere la vista e l’ultima doveva subire un intervento alla colonna .
Nel corso degli ultimi tre anni l’assedio di Ashraf ha causato la morte di alcuni dei residenti di questo campo. Il diviento d’ingresso posto al personale medico specialista,i farmaci e le attrezzature mediche ed il trasferimento dei malati in particolare le donne,si annoverano tra i crimini di guerra commessi contro l’umanità i cui responsabili sono perseguibili giuridicamente.
2-Dalla mattinata di giovedi 17 novembre il comitato per la repressione blocca la fornitura del carburante alla centrale  elettrica occupata dagli aggressori iracheni dall’8aprile. La  centrale in questione fornisce l’energia elettrica alle strutture del campo in caso di black out che in questo periodo capita sempre più frequentemente.
3-Nell’ambito dei provvedimenti restrittivi atti ,il comitato per la repressione di Ashraf ha messo in atto delle limitazioni per quanto concerne l’uso della sopracitata centrale costruita tra l’altro interamente con i fondi di Mojahedin. Le forze irachene ha ridotto l’operatività della centrale a poche ore nell’arco della giornata in maniera tale che i residenti durante la notte quando manca la corrente sono privati di qualsiasi possibilità per riscaldarsi. Tutto ciò mentre nella stagione invernale negando l’approvvigionamento del carbone e la legna da ardere ,gli recano ulteriore disagio e sofferenza .
4-A distanza di 2 mesi dal decesso di Mojahed Zahra Mehrsefat membro del Consiglio Direttivo dell’organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano nonché il membro del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, il governo iracheno in violazione alle usanze della religione islamica ed il costume sociale si rifiuta di consegnarne la salma ai familiari residenti ad Ahraf.Per i criminali anche il cadavere di un Mojahed si trasforma in un mezzo  per vessare i suoi familiari e compagni di lotta.
 
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
18 novembre 2011

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