"Non dimentichiamo coloro che non hanno la nostra libertà, ricordiamoci che mentre leggiamo queste poche righe, qualcuno è torturato, umiliato, ucciso".
Questo l'appello lanciato dal Comune di Costigliole Saluzzo verso il popolo iraniano, oppresso da oltre trent’anni da parte di un regime clericale e dittatoriale dei Mullah. Negli ultimi tre decenni gli Iraniani hanno subito una devastante forma di repressione ed oppressione e una perpetua violazione dei diritti umani arresti arbitra- pubbliche impiccagioni in piazza, esecuzioni sommarie, torture ed abusi sessuali a danno dei prigionieri politici, lapidazioni, amputazione degli arti inferiori e negazione delle libertà fondamentali dei cittadini.Dopo le elezioni presidenziali farsa, milioni di iraniani sono scesi in piazza per protestare contro la dittatura chiedendo la libertà e democrazia.
Fra le persone arrestate molte sono state sottoposte a feroci forme di tortura e violenza sessuale, e recentemente alcune di loro sono state impiccate e tanti altri sono in attesa dell' impiccagione.Il popolo iraniano ha dimostrato al mondo intero, di essere pronto insieme alla sua resistenza a pagare con la vita pur di ottenere un cambiamento democratico del regime dittatoriale e la nascita di un governo laico e secolarizzato.
Il regime dei Mullah, per fermare la rivolta, sta cercando insieme alle forze irachene di reprimere i residenti di Campo di Ashraf (membri della resistenza iraniana). Come avvenuto il 28 e 29 luglio scorso, quando 11 persone furono assassinate, più di 500 vennero ferite e 36 vennero prese in ostaggio. Tuttavia la rivolta del popolo iraniano va avanti con lo slogan: morte alla dittatura – viva la libertà.
Costigliole Saluzzo, mediante i suoi abitanti e i suoi rappresentanti – Sindaco, Assessori e Consiglieri, sostiene dunque la 'Terza Via', proposta dalla presidente della Resistenza Iraniana Maryam Rajavi, che esclude sia l´ipotesi di una guerra esterna, sia la politica di accondiscendenza verso il regime, e mira a sostenere concretamente il popolo iraniano e la sua legittima resistenza per ottenere un cambiamento democratico e la nascita di un'autorità popolare, laica e democratica in Iran.