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I sette residenti di Ashraf presi come ostaggi sono stati trasferiti in una prigione speciale di Maliki nella Zona Verde di Baghdad

Appello ai difensori dei diritti umani nel mondo perché agiscano per la liberazione degli ostaggi

Massacro ed esecuzione collettiva ad Ashraf n.62

Secondo informazioni ricevute, i sette residenti di Ashraf presi come ostaggi dalle forze irachene il 1° settembre sono ora detenuti in una delle prigioni speciali di Maliki nella Zona Verde di Baghdad.

Fino a domenica 22 settembre gli ostaggi erano detenuti nella prigione della ‘Divisione Sporca’ (‘Divisione Aurea’) di Maliki all’aeroporto di Baghdad. Di fronte alla pressione degli appelli internazionali per la loro liberazione, Maliki ha ordinato che fossero trasferiti in una prigione speciale nella Zona Verde, che è sotto il suo pieno controllo, al fine di far perdere le loro tracce.

Questo è esattamente ciò che Maliki fece già nel 2009 per i 36 residenti di Ashraf presi in ostaggio allora. Taher Boumedra, in quel periodo responsabile all’UNAMI per la questione di Ashraf, ha testimoniato nel corso di una conferenza nella sede dell’ONU a Ginevra il 19 settembre 2013: “Nel 2009, quando i 36 furono presi da Al Khalis, essi scomparvero, ma io potei arrivare dove si trovavano. Erano a Baghdad nella Zona Verde, a 50 metri dalla sede dell’UNAMI e anche a 50 metri dalla Presidenza irachena, in un edificio con la targa: ‘Alto Consiglio dell’Educazione Nazionale’; l’Educazione Nazionale era usata come una prigione segreta. Andai a visitarli in presenza di funzionari della sicurezza irachena. Dissi loro ‘Ora siete miei vicini e vi farò visita ogni giorno’. Il giorno successivo, quando andai a far loro visita erano stati trasferiti”.

Faleh Fayaz, consigliere per la sicurezza di Maliki, ha ordinato che gli ostaggi siano ancora torturati nel loro nuovo luogo di detenzione e che, dopo avere estorto loro tutte le informazioni possibili, siano consegnati alla dittatura religiosa al potere in Iran.

La Resistenza Iraniana rivolge un appello ai difensori dei diritti umani nel mondo perché adottino misure urgenti per ottenere la liberazione di questi ostaggi, salvarli dalle torture barbariche da parte degli sgherri di Maliki e impedire la loro estradizione alla dittatura religiosa iraniana.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran

24 settembre 2013

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