venerdì, Marzo 31, 2023
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Due persone impiccate nelle prigioni iraniane

CNRI – Il regime fondamentalista iraniano ha impiccato due persone nelle prigioni della città settentrionale di Sari e in quella sud-orientale di Zahedan.

Domenica un detenuto di 27 anni, identificato solo dalle iniziali H. H., è stato impiccato nella prigione di Sari, secondo quanto riferito dall’ufficio della magistratura del regime della provincia di Mazandaran.

Un altro detenuto, identificato come Javad Sanji, 25anni, è stato impiccato nella prigione centrale di Zahedan sabato. 

Con queste impiccagioni il numero delle persone giustiziate in Iran dal 10 Aprile è arrivato a 37. Tre delle persone giustiziate erano donne.

Il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI) ha detto in un comunicato  del 13 Aprile, che la crescita del trend delle esecuzioni “volto ad intensificare il clima di terrore per impedire l’espandersi delle proteste delle varie fasce sociali, soprattutto in un periodo di visite di alti rappresentanti europei, dimostra che le pretese di moderazione non sono che un’illusione per questo regime medievale”.

Federica Mogherini, l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, è stata a Tehran il 16 Aprile insieme ad altri sette commissari dell’UE per discutere con gli esponenti del regime di commercio ed altri ambiti di collaborazione.

Il suo viaggio è stato duramente criticato da Mohammad Mohaddessin, Presidente del Comitato Affari Esteri del CNRI il quale ha detto: “Questo viaggio, che si volge nel mezzo di un’ondata di esecuzioni di massa, di brutali violazioni dei diritti umani e delle sfrenate attività guerrafondaie del regime nella regione, calpesta i valori sui quali è stata fondata l’UE e che la Mogherini dovrebbe difendere e promuovere”.

Amnesty International nel suo Rapporto Annuale sulla Pena di Morte pubblicato il 6 Aprile e che riguarda il 2015, ha detto: “L’Iran ha messo a morte almeno 977 persone nel 2015, rispetto alle almeno 743 dell’anno precedente”.

“L’Iran da solo è responsabile dell’82% di tutte le esecuzioni registrate in Medio Oriente e Nord Africa”, ha detto questa organizzazione per i diritti umani.

Ci sono state più di 2300 esecuzioni durante la presidenza di Hassan Rouhani. L’Inviato Speciale delle Nazioni Unite sulla Situazione dei diritti umani in Iran, a Marzo ha annunciato che il numero delle esecuzioni avvenute in Iran nel 2015 è stato più alto che in qualunque altro periodo degli ultimi 25 anni. Rouhani ha esplicitamente appoggiato le esecuzioni quali esempio dei “comandamenti di Dio” e “leggi del parlamento che appartengono al popolo”.

Il CNRI in un altro comunicato,  domenica ha avvertito che 10 detenuti nel braccio della morte, trasferiti in isolamento nelle carceri di Ghezel-Hessar a Karaj e Zahedan, sono ad imminente rischio di esecuzione. Ha chiesto alle organizzazioni internazionali per i diritti umani di intervenire con urgenza per salvare le loro vite.

 

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