giovedì, Marzo 28, 2024
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Appello per porre fine alle esecuzioni in Iran

Secondo i media di stato, decine di detenuti sono stati giustiziati nelle ultime settimane in Iran. Alcune notizie dicono che il numero delle esecuzioni nel giro di due settimane (dal 13 al 26 Aprile) è arrivato a 115.

Ma la cifra reale dei detenuti giustiziati potrebbe essere molto più alta. Una rapporto afferma che moltissimi detenuti sono stati giustiziati in segreto nella città di Arak nelle scorse settimane.

La dittatura iraniana, invischiata in una crisi politica, sociale ed economica, è preoccupata per le conseguenze dei negoziati sul nucleare e sta facendo ricorso alle esecuzioni, alla tortura e al massacro del popolo iraniano più che mai, per creare un’atmosfera di terrore e repressione .

Molte di queste esecuzioni vengono compiute con il pretesto di crimini legati alla droga o di altro genere, che assolutamente non rientrano negli standards internazionali che giustificano il ricorso alla pena di morte. Ma ancora peggio, molti vengono condannati per fatti che non sono neanche crimini, ma piuttosto dissenso politico. Tali “crimini” spesso vengono definiti in modo vago e dal suono religioso come “inimicizia verso Dio” e “diffusione della corruzione sulla terra”.

Questo regime ha approfittato dell’inerzia dimostrata dalla comunità internazionale nei confronti delle brutali e sistematiche violazioni dei diritti umani in Iran.

Il governo iraniano sta inviando questa settimana una delegazione del Majlis (il parlamento) a Bruxelles per alcuni incontri al Parlamento Europeo il 6 e 7 Maggio.

Una lettera di protesta dell’associazione dei rifugiati iraniani in Belgio indirizzata ai parlamentari europei afferma che: “I membri del Majlis non sono rappresentanti eletti del nostro popolo, in realtà sono i rappresentanti delle diverse fazioni dell’establishment religioso. Non abbiamo vere elezioni in Iran e solo i candidati totalmente leali ai ‘valori della Repubblica Islamica’ possono partecipare a queste cosiddette ‘elezioni’ in Iran. Perciò incontrare questi ‘parlamentari’ in qualunque parlamento d’Europa, fornirà solo altra pubblicità e propaganda alla teocrazia al potere, che verrà utilizzata per giustificare una sempre maggior repressione in Iran”.

Come già detto in precedenza, qualunque espansione delle relazioni con l’Iran deve essere subordinata ad un vero progresso nel rispetto dei diritti umani. Noi chiediamo all’Alto Rappresentante dell’UE e agli stati membri dell’UE di sollecitare l’Iran a porre immediatamente fine alle esecuzioni e alle gravi violazioni dei diritti umani dei suoi cittadini.

Gérard Deprez MPE

Presidente di Friend of a Free Iran

Parlamento Europeo, Bruxelles

Friends of a Free Iran (FOFI) è un gruppo informale al Parlamento Europeo formatosi nel 2003 e che gode del sostegno attivo di molti europarlamentari di vari gruppi politici

 

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