venerdì, Marzo 29, 2024
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Appello Iran – la maggioranza dei senatori italiani sostiene il Grande raduno degli iraniani 30 giugno

Appello firmato da 159 senatori italiani al sostegno della Resistenza Iraniana 

Da circa quattro decenni la dittatura teocratica in Iran viola sistematicamente il Diritti Umani e per questo è stato più volte condannata. Oltre 120.000 persone, tra i dissidenti e gli attivisti per la democrazia e i Diritti umani, sono state impiccate e in alcuni casi i loro famigliari sono stati oggetto di arresti arbitrari, atroci torture e impiccagioni.

Nell’estato del’88 il regime iraniano, in solo due mesi, ha fatto eccidio di 30.000 prigionieri politici, perché dissidenti e per il sostegno al movimento di opposizione dei Mojahedin del popolo iraniano (PMOI). Amnesty International ha menzionato tale eccidio “crimine contro l’umanità” di cui i responsabili debbano essere messi di fronte alla giustizia. Secondo la relazione delle Nazioni Unite l’Iran è al primo posto per il numero di impiccagioni relativo alla sua popolazione. 

Nonostante l’oppressione dura e Violanta del regime in Iran, il mondo è stato testimone, tra dicembre e gennaio, dell’ondata della rivolta che in pochi giorni si è estesa in più di 140 città del Paese. Gli slogan più ripetuti nelle manifestazioni erano “Riformisti, Oltranzisti, è finita l’avventura!”, “Morte a Khamenei e Rouhani!”, “Né Gaza né Libano, mi sacrifico per l’Iran!” e “Lascia perdere la Siria, pensa a noi!” che esprimevano le reali istanze della popolazione iraniana per il cambio del regime e l’arresto del suo espansionismo terroristico e guerrafondaia.
Noi esprimiamo la solidarietà e il sostegno alle istanze del popolo iraniano, lanciati nelle recenti manifestazioni popolari. Khamenei il Leader spirituale del regime il 9 gennaio ha dichiarato che: “Organizzatori della rivolta in Iran erano i Mojahedin del popolo. Noi abbiamo precise informazioni che loro [la PMOI] da mesi l’avevano pianificata, preparata e organizzata”. Molte atre autorità del regime hanno affermato e affermano il ruolo chiave del Mojahedin del popolo e dei loro sostenitori in Iran nell’organizzare la rivolta e la sua continuità in molte città del Paese.
Il tempo in Iran è cambiato; la popolazione iraniana è alzata per cambiare il regime e per instaurare in Iran la libertà e in medio Oriente la pace e la stabilità. Noi ci appelliamo ai Governi europei e alla Comunità internazionale affiche cambino la loro politica di appeasement. Ogni relazione col regime iraniano deve essere condizionata all’arresto della tortura e impiccagioni, ai lanci dei missili balistici e all’esportazione del terrorismo e alle provocazioni belliciste nella Regione.
Noi, inoltre, sosteniamo il grande raduno degli iraniani a Parigi, il 30 giugno, in sostegno alle richieste della rivolta della popolazione scesa in piazza in Iran. Noi lanciamo l’appello al Governo italiano e alla Comunità internazionale di mettersi dalla parte del popolo dell’Iran e di riconoscere il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI), come l’alternativa pratica al regime al potere in Iran. Noi sosteniamo altresì il piattaforma in 10 articoli della signora Maryam Rajavi, presidente eletta del CNRI, per un Iran repubblicano e democratico in base alla separazione tra religione e governo, uguaglianza tra i diversi sessi, etnie e religioni, non nuclearizzazione del Paese, abolizione della pena di morte, pacifica convivenza con i paesi confinanti, rispetto alle leggi e convenzioni internazionali per la garanzia della democrazia, sviluppo e progresso dell’Iran.
È giunta l’ora che la comunità internazionale si metta dalla parte giusta della Storia.

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