CNRI – Amnesty International ha emesso un comunicato per una Azione Urgente dichiarando: “E’ ormai noto che i sette esuli iraniani catturati il 1° Settembre sono nelle mani delle forze di sicurezza irachene in una struttura di detenzione non ufficiale al centro di Baghdad. I prigionieri rischiano la tortura ed altri maltrattamenti e potrebbero essere riportati in Iran”.
Il comunicato recita: “Secondo fonti attendibili, i sette sono stati trasferiti sotto stretta sorveglianza in una struttura di detenzione non ufficiale nell’ex-aeroporto di al-Muthanna nel centro di Baghdad alla fine di Settembre. I sette restano sotto inchiesta”.
“I sette esuli iraniani sono stati prelevati il 1° Settembre 2013 da Campo Ashraf, a circa 60 km a nord-est di Baghdad, nella provincia di Diyala, quando uomini armati hanno fatto irruzione nel campo sparando e uccidendo 52 residenti. Testimonianze video e fotografiche hanno mostrato che a molte delle 52 vittime hanno sparato in testa ed alcune sono state ammanettate. Testimoni oculari nel campo hanno detto di aver visto sette persone ammanettate, picchiate, gettate a terra e poi portate via su un minibus bianco”.
I residenti di Campo Ashraf sono membri e sostenitori di un gruppo di oppositori iraniani, l’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (PMOI) o MEK. Ora si trovano a Camp Liberty in Iraq.
L’Azione Urgente di Amnesty International, si rivolge alle autorità irachene perché rilascino i sette residenti di Campo Ashraf, rivelino immediatamente il luogo in cui sono detenuti e garantiscano che queste sette persone siano al riparo da torture ed altri maltrattamenti e che abbiano accesso ad un legale da loro stessi scelto.