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Alla manifestazione all’ONU migliaia di iraniani gridano: “Rouhani non è un moderato. Deve essere espulso dall’ONU”

Stati Uniti e Nazioni Unite devono garantire che i dissidenti iraniani vengano protetti

Migliaia di iraniani, sostenitori del principale gruppo di opposizione iraniano, i Mujahedin-e Khalq (MEK), hanno preso parte ad una colorata e ben organizzata manifestazione di fronte al quartier generale delle Nazioni Unite a New York per condannare la presenza di Hassan Rouhani all’ONU. I dimostranti hanno chiesto la presentazione del terribile dossier sulle violazioni dei diritti umani da parte del regime al Consiglio di Sicurezza per l’adozione di concrete misure punitive.

 

Da quando Rouhani è divenuto presidente, più di 1000 persone sono state giustiziate in Iran, tra le quali centinaia di donne, giovani, appartenenti a minoranze etniche e religiose e attivisti dell’opposizione.

I dimostranti hanno anche chiesto a Stati Uniti e ONU di rispettare i loro impegni presi da tempo di proteggere le migliaia di dissidenti iraniani a Camp Liberty in Iraq, vittime di attacchi mortali del governo iracheno che agisce per conto del regime iraniano.

Gli iraniani arrivati a New York da 37 stati di tutta l’America, hanno dichiarato che Rouhani non rappresenta il popolo iraniano e che proprio lui è stato il personaggio chiave nella corsa clandestina all’acquisizione delle armi nucleari che poi si è vantato di aver ingannato la comunità internazionale.

Sventolando bandiere iraniane e posters della leadership dell’opposizione i dimostranti, sostenitori dei Mujahedin-e Khalq (MEK), hanno sottolineato che Rouhani dovrà essere incriminato per il peggioramento della situazione dei diritti umani in Iran, per il suo appoggio al regime sanguinario di Assad e il suo continuo rifiuto di collaborare con la comunità internazionale per superare l’impasse sulla questione nucleare. Gli iraniani hanno ammonito che nessuna concessione dovrà essere fatta al regime teocratico nei negoziati sul nucleare e che al regime teocratico non dovrà essere permesso di sfruttare la crisi nella regione per prolungare i colloqui sul nucleare o per ottenere concessioni sul mantenimento del suo programma sulle armi nucleari.

In un messaggio alla manifestazione Maryam Rajavi, Presidente eletta della Resistenza Iraniana, riferendosi al regime di Tehran come al “Padrino dell’ISIS”, ha precisato che “Rouhani è stato ammesso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite proprio nel momento in cui un rapporto del Segretario Generale ha evidenziato un peggioramento della situazione dei diritti umani in Iran e l’aumento del numero delle esecuzioni durante il mandato di Rouhani. Stati Uniti, ONU ed Europa non sono precisamente al corrente delle attività belliche del regime in Siria, dei massacri quotidiani di iracheni per mano delle milizie del regime o delle politiche guerrafondaie del regime nello Yemen e in altri paesi? E allora, che ci fa il rappresentante di questo regime alle Nazioni Unite?

“Coloro che sono giustamente preoccupati della minaccia rappresentata dall’ISIS, devono rendersi conto che il regime iraniano è il padrino dell’ISIS: il regime è il cuore del problema e non può essere parte della soluzione”, ha detto Maryam Rajavi.

Sottolineando che, visto l’attuale caos in cui versa l’Iraq, i 2.700 residenti di Camp Liberty sono ancora in grave pericolo, Maryam Rajavi ha aggiunto: “Il Segretario Generale dell’ONU, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU e il Governo degli Stati Uniti devono rispettare i loro obblighi. Devono garantire sicurezza, protezione ed incolumità a tutti i residenti di Camp Liberty fino a che non lasceranno l’Iraq. Questo campo deve essere riconosciuto come campo per rifugiati e il disumano assedio impostogli deve essere rimosso.

Diversi funzionari statunitensi, come l’Ambasciatore John Bolton, l’Ambasciatore Bill Richardson, il Senatore Tom Daschle, il Senatore Robert Torricelli e Kerry Kennedy, hanno partecipato alla manifestazione. Gli oratori hanno respinto l’idea che Rouhani sia un moderato e hanno detto che è un “un signore del terrorismo con il sorriso”. Hanno esortato gli Stati Uniti a restare al fianco del popolo iraniano e della Resistenza Iraniana per giungere ad un cambio di regime e al ristabilimento della democrazia e del rispetto dei diritti umani in Iran.

Associazione degli irano-americani di New York e New Jersey

25 Settembre 2014

 

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