venerdì, Marzo 29, 2024
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Aiutare le donne in Iran è il contributo alla resistenza contro il fondamentalismo”, Maryam Rajavi

"Aiutare le donne in Iran e sostenere il movimento per la libertà, contribuisce notevolmente la resistenza contro il fondamentalismo islamico, la minaccia più grave contro le conquiste del movimento per l'uguaglianza nel mondo", lo ha dichiarato Maryam Rajavi il 24 marzo a Berlino.

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La Presidente eletta della resistenza iraniana ha partecipato a una riunione di donne parlamentari ed attivisti del movimento per l'uguaglianza in Germania, organizzata in sostegno al popolo iraniano e per l'insurrezione di Ashraf. Qui di seguito l'intervento della signora Rajavi:

Sono lieta di partecipare ad un raduno di parlamentari, intellettuali e attivisti del movimento per l'uguaglianza in Germania e con l'occasione di festeggiare il capodanno iraniano, Norouz.

"Norouz" si riferisce al primo giorno di primavera, ed è la festa più grande che ci sia in Iran. Può essere considerata come un simbolo della resistenza contro l'ingiustizia ed un simbolo di solidarietà tra gli esseri umani. Oggi l'oggetto è la lotta delle donne e del popolo iraniano contro il regime in Iran.

Sono qui a nome del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI). Si tratta di una coalizione di partiti e di personalità con opinioni di varie correnti politiche, di tutte le etnie e religioni in Iran. Il CNRI è un'alternativa al regime iraniano. Esso mira a porre fine alla dittatura e ad instaurare una repubblica fondata sul pluralismo, la separazione tra Stato e religione e la parità tra i sessi. Che si impegna ad abolire la pena di morte in Iran.

Siamo a vostra disposizione per i dettagli dei nostri punti di vista e del nostro programma concernente le donne.

Considerando il tema della nostra discussione, "Le donne, la forza del cambiamento", penso che è bene soffermarsi sulla condizione delle donne nella nostra resistenza. Le donne occupano il 52% dei seggi del CNRI.

Le donne hanno anche un ruolo chiave in vari dipartimenti del movimento di resistenza. Mi riferisco specificamente al Campo di Ashraf, in Iraq, nella quale risiedono 3.400 membri dell'opposizione in che si trova a 70 km dal confine con l'Iran. Ashraf è guidato da donne. Questa responsabilità è stata una sfida enorme per le donne della resistenza, perché il contesto e le circostanze di Ashraf sono stati il bersaglio e trame di molti attacchi mortali del regime iraniano e dei suoi agenti in Iraq.

Ashraf è all'avanguardia per il numero di donne, che arriva a 1000. La maggior parte di loro sono ex studentesse o laureate in Iran, Europa, Stati Uniti e in Canada. 200 di loro sono ex prigioniere politiche dell'attuale regime, dopo aver scontato cinque anni di carcere. La loro attività nel corso degli ultimi trent'anni sono stati una fonte di ispirazione per la lotta delle donne e dei giovani in Iran, nella loro ricerca per la democrazia e l'uguaglianza.

Debbo ricordare che in questi ultimi 30 anni, le donne sono state in prima linea per la resistenza contro la tirannia religiosa in Iran. Nel corso di questa lotta, le resistenti sono state torturate e giustiziate .Ecco i nomi delle 2.700 martiri uccise dai mullah.

Per coloro che hanno a malapena sentito parlare della dittatura del regime iraniano, la condizione delle donne iraniane possono essere un fenomeno straordinario e sorprendente,perchè in Iran vi è un regime medievale, la cui caratteristica è la misoginia. Questo schema richiede le forme più crudeli di tortura e le punizioni più disumane, come la lapidazione e l'asportazione dell' occhio. Questi metodi repressivi che vengono adottate purtroppo per la maggior parte dei casi nei confronti delle donne.

In realtà, ci sono tre fattori fondamentali alla base della prima linea sullo status delle donne iraniane.

In primo luogo, le donne in Iran hanno 150 anni di storia di lotta contro la dittatura per l'uguaglianza. Questo è stato un successo per le donne iraniane che hanno avuto un ruolo pionieristico, sia culturalmente che intellettualmente.

Il secondo fattore è la misoginia del sistema. I mullah hanno privato le donne dei loro diritti e delle libertà e denigrato le loro posizioni per renderle cittadini di seconda classe. Questa enorme repressione ha dato enorme energia tra le donne in generale.

Il terzo fattore è l'esistenza di una resistenza organizzata con radici profonde nella società iraniana. L'impegno del movimento per l'uguaglianza dei generi e la storica iniziativa di accettare la le donne come leadership è un passo avanti verso la progressione nel contesto di uguaglianza nella società iraniana, soprattutto perché il cuore pulsante di questo movimento è l'organizzazione del Mojahedin del popolo iraniano (OMPI), che auspica un interpretazione tollerante dell'Islam. Il coinvolgimento dell'OMPI in materia di parità ha avuto una profonda influenza su donne e uomini musulmani, non solo in Iran ma anche nei paesi della regione.

Questi fattori indicano chiaramente le manifestazioni in corso in Iran.

Le donne hanno partecipato a manifestazioni di massa contro il regime. Sono coinvolte attivamente in reti estese che organizzano manifestazioni. Esse hanno inoltre diretto coraggiosamente i manifestanti in varie direzioni ,contro gli attacchi da parte delle Guardie della Rivoluzione, favorendo alle loro connazionali di manifestare. Esse forniscono assistenza ai feriti e sono fermi nella loro resistenza anche sotto la tortura nelle prigioni del regime.

La loro presenza rappresenta la natura progressiva della rivolta. Dopo tutto, la gestione e l'affermazione della rivolta, che è quello di sradicare il mullah al potere sono state in gran parte influenzate dalla presenza delle donne.

Sulla base di un'analisi obiettiva, possiamo concludere che le donne hanno svolto un ruolo egemonico nella rivolta degli ultimi nove mesi. Questo dimostra ancora una volta che le donne sono la risposta al fondamentalismo e che la sconfitta del fondamentalismo sarà possibile da per mano delle donne.

Cari amici,

Spiegherò brevemente qui perché le donne sono la forza per il cambiamento in Iran.

Prima della rivolta, i governi occidentali hanno sostenuto che il regime godeva del sostegno popolare e della stabilità. Di conseguenza, la loro soluzione era quella di soddisfare i mullah, nella speranza di portare avanti con moderazione il comportamento del regime. Tuttavia, i mullah hanno vinto tutti i vantaggi ed hanno aumentato i loro metodi estremisti nel contesto dello sviluppo di armi nucleari, l'esportazione del terrorismo e della repressione interna.

La rivolta in Iran ha mostrato come queste prove erano false, come i mullah sono molto vulnerabili e in quale misura la società iraniana li disprezza.

Gli iraniani hanno mostrato di voler cambiare e sono disposti a pagarne il prezzo. Inoltre, un movimento organizzato, che offre un programma di riforme democratiche e che gode di sufficiente sostegno popolare. Tuttavia, l'Occidente non ha cambiato la sua politica nei confronti dell'Iran. Abbiamo sentito molto parlare di grande fermezza contro il regime. Ma a guardare la politica dell'Unione europea, compresa la politica della Germania, dove la priorità è quella di preservare brandelli di accondiscendenza. Questa politica si riflette nelle relazioni economiche importanti, che va a volte a fornire le attrezzature per la repressione e la censura, e la pressione dell'opposizione sotto richiesta del regime iraniano e sotto false prove ed errate informazioni sospette da parte di un'agenzia la cui fonte certa sono i servizi servizio d'intelligence del regime iraniano.

Mentre la politica di pressione sulla resistenza continuerà, i mullah continueranno la loro spietata repressione politica e la misoginia nel paese, i loro sforzi per ottenere armi nucleari e la loro esportazione del terrorismo e il fondamentalismo.

Pertanto, chiedo a voi in qualità di parlamentari della Germania e alle mie sorelle di attivarvi per un cambiare di questa politica.

Aiutare le donne in Iran significa sostenere il movimento per la libertà che contribuisce notevolmente alla resistenza contro il fondamentalismo islamico, che è il maggior nemico contro le conquiste del movimento di parità nel mondo.

Oggi, molti sono giunti alla conclusione che 15 anni dopo la Conferenza di Pechino, uno dei maggiori ostacoli al progresso delle sue risoluzioni è che molti governi temono il fondamentalismo islamico.

Ma quali sono le forme più essenziali di assistenza per la resistenza delle donne iraniane?

In primo luogo, vi invito a fare tutti i vostri sforzi per cambiare la politica dell'Occidente su questo piano. Questo cambiamento potrebbe manifestarsi nell'effettuazione  di sanzioni globali contro il regime , in particolare inserendo il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie (IRGC) nella lista dei terroristi vietandone cosi la sua società di copertura in Europa.

In secondo luogo, vi invito a lavorare affinche il CNRI venga riconosciuto e che la resistenza contro le restrizioni vengano revocate.

In terzo luogo, di fronte alle minacce da parte del regime iraniano e dei suoi agenti in Iraq per distruggere Ashraf e dei suoi residenti a sostegno di 1000 donne di Ashraf, chiediamo che l'Europa metta in guardia il governo iracheno contro l'uso della violenza contro i residenti e si affidi alle Nazioni Unite affinche si assuma la responsabilità di proteggere Ashraf.

Concludo rendendo omaggio alle donne tedesche che hanno onorato e sostenuto con diligenza la resistenza iraniana, in particolare le donne di Ashraf. Vorrei in particolar modo rendere omaggio alla memoria di Ingrid Holtzhutter che è venuta a mancare l'anno scorso. Sarà sempre per noi un simbolo straordinario della difesa delle donne iraniane.

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