Maryam Rajavi: l'esecuzione di cinque prigionieri politici di cui una giovane donna, sono il chiaro segnale di quanto il regime tema di essere rovesciato dal sollevamento popolare
CNRI – Maryam Rajavi, presidente eletta della Resistenza Iraniana, ha stimato che l'esecuzione criminale di cinque prigionieri politici di cui una giovane donna, rifletta la fragilità del regime dei mullah rispetto alla collera popolare.
Secondo lei, ciٍ mostra tanto quanto il regime tema lo sviluppo del sollevamento coraggioso del popolo iraniano per rovesciare il sistema della guida suprema.
Ha detto il 1 Maggio, in seguito all'insurrezione coraggiosa dei salariati e dei lavoratori, e a distanza di un anno dai primi grandi sollevamenti popolari che il regime dei mullah cerca di intensificare il clima di terrore: moltiplica le esecuzioni nel paese, innalza le forche sui posti pubblici e ricorre alle retate di donne e di giovani ed a diverse forme di repressione. Non solo questi crimini non potranno salvare il fascismo religioso, ma rinforzeranno le grida del popolo iraniano nel suo sollevamento per instaurare la libertà e la democrazia in Iran.
La signora Rajavi si è appellata al Segretario generale dell'ONU, il Consiglio di sicurezza e l'alto commissariato ai diritti dell'uomo affinchè si condanni e questo crimine ignobile. La comunità internazionale, ha sottolineato, si trova di fronte ad una prova pericolosa: O l'Occidente continuerà a far silenzio sulla dittatura più insanguinata dell'era contemporanea, oppure si deciderà a subordinare e a mettere da parte le relazioni economiche e politiche con questo regime, per fermare le esecuzioni, le torture e le estorsioni.
– Shirine Alam-Hooli, 29 anni, prigioniera politica, originaria di Makou, tre anni di prigione,
– Farzad Kamangar, 35 anni, maestro da dodici anni, membro del Focolare corporativo degli insegnanti del Kurdistan dell'Iran, quattro anni di prigione.
I due sono stati impiccati all'alba del 9 maggio, imputati di relazioni col gruppo Pejak e di azione contro la sicurezza del regime dei mullah.
-Mehdi Eslamian, impiccato anche lui e imputato di avere aiutato finanziariamente il suo fratello cadetto, Mohsen Eslamian, e di avere partecipato ad un attentato a Shiraz. Mohsen Eslamian è stao impiccato all'età di 19 anni a Shiraz il 10 aprile 2009.
Questi detenuti che avevano dovuto sopportare la tortura e delle condizioni insopportabili di prigionia, erano stati tutti sottomessi alle terribili pressioni per partecipare agli show teletrasmessi per le confessioni forzate e le domande di grazia.Queste esecuzioni sopraggiungono mentre le organizzazioni di difesa dei diritti dell'uomo, come Amnesty International, avevano chiesto a più riprese di fermare queste esecuzioni, in particolare quella di Farzad Kamangar.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
Il 9 maggio 2010