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Iran: il bilancio delle vittime del Coronavirus in 332 città supera 51.800

Iran: Coronavirus Update, Over 51,800 Deaths, June 14, 2020, 6:00 PM CEST

 Il Ministero della Salute ha comunicato un bilancio di 108 vittime nelle ultime 24 ore, il più alto degli ultimi due mesi.
 Secondo le statistiche quotidiane del Ministero della Salute, il 16% delle vittime sono nella provincia di Hormozgan, un dato molto più che allarmante.
 Il sindaco di Behbahan ha dichiarato uno stato di allerta rosso, dicendo: “È stato emesso immediatamente anche l’ordine di spegnere le luci nei parchi e di bloccare la strada per il cimitero”.
 A Bushehr, il bilancio delle vittime nelle ultime tre settimane è superiore a quello dei primi tre mesi dell’epidemia di Coronavirus e il numero medio di pazienti ricoverati in ospedale è sei volte quello dello scorso mese.
 Agenzia di stampa ufficiale del regime in Kurdistan: Dobbiamo aspettarci una settimana piena di morti.

L’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo dell’Iran (OMPI / MEK) ha annunciato domenica 14 giugno 2020 che il bilancio delle vittime del Coronavirus in 332 città in Iran è salito a 51.800. In alcune province è il seguente: Khuzestan 4.230, Isfahan 2.665, Sistan e Balucistan 1.940, Lorestan 1.765, Azerbaijan Orientale 1.725, Azerbaijan Occidentale 1.440, Kermanshah 1.310, Kurdistan 1.078, Kerman 625 e Hormozgan 370.
Secondo l’agenzia di stampa ufficiale ISNA oggi, la portavoce del Ministero della Salute ha calcolato il bilancio delle vittime per le ultime 24 ore a 108, il numero più alto in due mesi. “Le province di Azerbaigian occidentale, Hormozgan, Khuzestan, Kurdistan, Kermanshah, Sistan e Balucistan e Bushehr sono rosse” – ha aggiunto, avvertendo: “Questo virus è imprevedibile e indomito. Potremmo essere colti di sorpresa in qualsiasi momento e ricevere dei colpi”.
Parlando con l’agenzia di stampa Fars, affiliata all’IRGC, Eshaq Jahangiri, primo vicepresidente di Rouhani ha espresso preoccupazione per l’aumento della diffusione della malattia. Ieri ha cercato di cambiare la narrativa e, disperatamente, ha detto: “Dobbiamo prestare maggiore attenzione alle dimensioni culturali e alle conseguenze del Coronavirus!”.
A Teheran, Alireza Zali, capo dell’Unità Operativa Nazionale per la Lotta al Coronavirus, ha detto ieri all’agenzia di stampa Fars: “I nuovi casi di ricovero per Coronavirus nei reparti ordinari e speciali degli ospedali della provincia mostrano che il controllo del virus a Teheran è fragile”.
In Hormozgan, l’agenzia di stampa della Forza Quds ha scritto ieri che, secondo le statistiche giornaliere del Ministero della Salute, il 16% delle vittime di tutto il Paese si trova in Hormozgan. “La situazione è molto più che allarmante. La provincia è immersa in una tale crisi che il suo superamento è incerto”. Un membro del consiglio cittadino di Bandar Abbas ha dichiarato ieri all’agenzia di stampa ufficiale ILNA: “Bloccare l’Hormozgan per una settimana è l’unico modo per contrastare e contenere il Coronavirus nella provincia; altrimenti, la diffusione accelererà e ci saranno più vittime. Il Coronavirus ha permeato tutti gli aspetti della nostra società”.
In Khuzestan, il presidente dell’Università di Scienze Mediche Dezful ha dichiarato la situazione rossa, dicendo: “L’ospedale di Ganjavian è quasi pieno […] Il nostro personale è stanco. Inoltre, il 5% del personale dell’Università, cioè circa 110 persone, sono infette dal virus, di loro circa 15 sono medici e circa 50 sono infermieri” – ha riferito l’agenzia di stampa ISNA il 14 giugno. Nel frattempo, il consiglio cittadino di Behbahan ha annunciato: “Il cimitero di Behbahan è chiuso fino a nuovo avviso per impedire la diffusione e la trasmissione del Coronavirus” – ha riferito il sito web affiliato all’IRGC, Javan, l’11 giugno. Come riportato dallo stesso sito web, il sindaco di Behbahan ha dichiarato uno stato di allerta rosso, dicendo: “È stato emesso immediatamente anche l’ordine di spegnere le luci nei parchi e di bloccare la strada per il cimitero”.
In Kurdistan, in un articolo intitolato “Settimana di morte in vista per il popolo del Kurdistan”, l’agenzia di stampa ufficiale IRNA ha scritto ieri: “Dobbiamo aspettarci una settimana piena di morti […] Ospedali che avevano solo 50 pazienti affetti da Coronavirus fino a Ordibehesht (il secondo mese nel calendario persiano, dal 20 aprile al 20 maggio) ora non hanno spazio per accettare nuovi pazienti. Il numero di pazienti affetti da Coronavirus ricoverati in questi centri ora è sette volte superiore a quello della precedente ondata dell’epidemia”.
A Isfahan, il presidente dell’Università di Scienze Mediche ha detto ieri secondo il sito Javan: “Dalla scorsa settimana, in media, le infezioni sono aumentate del 3-5% ogni giorno […]. Il numero di infetti della scorsa settimana è salito da 350 a 450, dei quali il 26 per cento sono stati ricoverati in terapia intensiva”.
A Bushehr, il presidente dell’Università di Scienze Mediche ha detto ieri a Rouyadad che il numero di vittime nelle prime tre settimane di Khordad (ultima settimana di maggio e due settimane di giugno) è stato superiore a quello dei primi tre mesi della diffusione del Coronavirus. La media dei ricoverati a Khordad rispetto al mese precedente (Ordibehesht) era aumentata sei volte – ha aggiunto.
A Kerman, il presidente dell’Università di Scienze Mediche ha detto all’agenzia di stampa Tasnim il 13 giugno: “Nessuna città della provincia di Kerman è libera da virus”.
Nell’Azerbaigian orientale, secondo l’agenzia ISNA il 14 giugno, il vicepresidente dell’Università di Scienze Mediche di Tabriz ha affermato: “I casi di ricoveri ospedalieri e di contagi sono aumentati. Le cifre sono allarmanti. Il controllo del virus è difficile e si verificherà una catastrofe umanitaria”.
Nell’Azerbaigian occidentale, il governatore ha definito l’abbassamento dell’età media di coloro che muoiono, al quale ha assistito nelle ultime settimane, come un grave campanello d’allarme, secondo quanto ha riferito ieri l’agenzia di stampa Fars .
La stessa agenzia di stampa ha riferito i commenti del presidente dell’Università di Scienze mediche della provincia del Golestan, che ha dichiarato: “Bandar-e Gaz è rossa e tutte le città che prima erano bianche stanno diventando gialle ora”.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI)
14 giugno 2020

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