Con l’esportazione della crisi ed attizzando il conflitto in Medio Oriente, i mullah cercano di dissimulare il loro programma nucleare ed i loro piani per dominare lIraq
CNRI, 16 luglio – il mondo fa fronte ad un’escalation della violenza che proviene dal regime dei mullah e dalla sua disastrosa influenza in medio oriente e in particolare in Libano. La Comunità internazionale deve immediatamente sollevarsi per combattere i mullah che attizzano il conflitto e che esportano il terrorismo e la crisi. La situazione attuale è il risultato di due decenni di politica di accondiscendenza occidentale e di politica dello struzzo riguardo all’esportazione del terrorismo, dell’integralismo e della repressione della nazione iraniana da parte dei mullah. Tale politica deve essere cessato.
L’adozione di una politica di fermezza contro il regime iraniano riveste molto più importanza che prima. Il presidente eletto dalla resistenza iraniana, la signora Maryam Rajavi, ha dichiarato a questo riguardo: La soluzione per la regione, sarebbe che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite elimini l’influenza del regime dei mullah in Medio Oriente, in particolare in Libano, in Palestina ed in Iraq.
Il fascismo religioso che governa l’Iran è il principale ostacolo alla pace in questa regione del mondo. Per i mullah, la pace in Medio Oriente è come una fune attorno al loro collo, è per questo che fanno tutto per bloccarlo e ostacolarla.
L’obiettivo dei mullah nell’esportazione della crisi e nellescalation di una guerra devastatrice è di dissimulare i loro progetti d’acquisizione darmi nucleari ed i loro piani di interferenza nella sovranità irachena e di distruzione dellIraq. Non è una semplice coincidenza se il regime dei mullah ha lanciato la sua ultima offensiva contemporaneamente al suo rifiuto del pacchetto degli incentivi del P5+1 ed il ritorno della sua cartella nucleare dinanzi al Consiglio di sicurezza.
La resistenza iraniana deplora anche la morte di persone innocenti in Libano ed in Palestina a causa dIsraele e chiede la fine di questo bagno di sangue ed omicidio dei civili.
La pace nella regione e la democrazia in Iraq nuociono soltanto ad una sola parte: alla dittatura religiosa che governa l’Iran. Contrariamente alla sua propaganda demagogica, il regime iraniano ha fatto molto male al popolo della Palestina. Inoltre, contrariamente alle sue pretese a proposito dell’islam, il regime di Teheran è il più gran nemico dell’islam, religione di misericordia e d’emancipazione.
La crisi in Palestina ed in Libano permette ai mullah di farsi passare per i difensori dei diritti del popolo arabo. Portando Mahmoud Ahmadinejad alla presidenza, la guida suprema dei mullah, Ali Khamenei, ha disegnato un itinerario che mira a deviare l’attenzione mondiale dal suo programma nucleare e dai suoi progetti per lIraq.
Negli ultimi mesi, per preparare questa sporca guerra, il regime dei mollahs ha inviato numerosi carichi darmi, di munizioni e di missili in Libano. Ha anche inviato un gran numero di guardie della rivoluzione in questo paese. L’anno scorso, il capo dei mullah ha dato istruzioni in questo senso varie volte ai suoi agenti a Teheran, a Damasco ed a Beirut.
Dopo un anno dalla presidenza dAhmadinejad, la resistenza iraniana ribadisce ancora che portando un terrorista e un guardia della rivoluzione al potere, Khamenei ha dichiarato la guerra al popolo iraniano ed alla Comunità internazionale. Ciò si traduce nel paese con la repressione, il programma nucleare e l’intervento in Iraq. D’altra parte, proseguire la politica daccondiscendenza con i mullah, negoziare e concedere loro concessioni fornisce loro un gran numero dopportunità per fare avanzare i loro sinistri progetti.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana.
Il 16 luglio 2006