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Maryam Rajavi chiede a G8 di adottare la fermezza contro il regime iraniano

Esorta i G8 a sostenere un cambiamento democratico in Iran

ImageCNRI, 15 luglio – Alla vigilia del vertice delle otto nazioni più industrializzate a S. Pétersbourg, Maryam Rajavi, presidente della repubblica eletta dalla resistenza iraniana, ha inviato una lettera  ai dirigenti del G8, chiedendo l’adozione di una politica di fermezza con il fascismo religioso e il sostegno ad un cambiamento democratico in Iran.

La sig.ra Rajavi ha ricordato che: "il regime ha approfittato il più possibile della mancanza di determinazione della Comunità internazionale ed ha cercato di guadagnare tempo per ottenere la bomba atomica e rafforzare la sua posizione in Iraq per mettere la Comunità internazionale di fronte ad un fatto compiuto.”.

Il regime iraniano è completamente isolato all’interno del paese. I suoi dirigenti riconoscono che più del 90% degli iraniani chiedono un cambiamento di regime. "Con la bomba atomica e la sovranità in Iraq, il regime iraniano vuole cambiare l’equilibrio delle forze a suo favore per instaurare un impero islamico regionale.”

Maryam Rajavi ha ribadito: "Le concessioni ed i negoziati non persuaderanno i mullah ad abbandonare il loro progetto atomico. Non lo convinceranno neppure a cessare la sua ingerenza in Iraq. I mullah considerano le armi nucleari e la sovranità in Iraq come una garanzia strategica della loro sopravvivenza. Il dialogo e le misure incentive non fanno altro che garantire loro che la Comunità internazionale è priva di determinazione per adottare una politica di fermezza nei loro confronti.”

 "Più di 4.000 manifestazioni, proteste e scioperi dei vari settori della società iraniana avvenuti  nell’anno scorso ed il loro appello al rovesciamento dello stato teocratico segnala che un cambiamento democratico in Iran è a portata di mano. Ci si può rammaricare, che la politica occidentale che ha sostenuto questo regime ed ha esercitato delle pressioni sulla sua opposizione è stata il più grande ostacolo a questo cambiamento. L’etichetta di terrorista attaccata alla principale parte della resistenza cioè  l’organizzazione dei Mojahedin del popolo Iraniano, ha paralizzato più del 90% delle sue risorse e delle sue capacità. Il messaggio di questa politica al popolo iraniano è che l’occidente si tiene a fianco del regime iraniano e non della popolazione. Oggi, c’è soltanto un’scelta per impedire al regime di acquisire armi nucleari e predominare l’Iraq, tutti due catastrofiche per la Comunità internazionale:  si tratta di un cambiamento democratico in Iran. Non è necessario che le forze straniere realizzino questo cambiamento. Se le nazioni industrializzate mettano fine alla politica d’accondiscendenza, questo cambiamento sarà a portata di mano ".

 La signora Rajavi in conclusione della sua lettera ai capi dei paesi G8 ha chiesto di "adottare delle sanzioni generali in petrolio, in armi, in tecnologia  e in relazioni  diplomatiche contro il  regime iraniano attraverso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite onde  privarlo delle risorse che gli permettono di ottenere armi atomiche e predominare l’Iraq, nonché di  rimuovere il nome  dell’organizzazione del Mojahedin del popolo d’Iran dalla lista dei terroristi al fine di rimuovere il più grande ostacolo al cambiamento in Iran, " .

 Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana.
 Il 15 luglio 2006

Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
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