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Iran:Rajavi chiede ai capi arabi di intervenire immediatamente per evitare una catastrofe umanitaria

ImageCNRI, 29 marzo – In una lettera urgente indirizzata ai capi arabi , Maryam Rajavi , Presidente eletto della Resistenza iraniana, ha chiesto all'Assemblea araba di adottare misure immediate per evitare una catastrofe umanitaria ai danni dei 3.500 residenti indifesi di Camp Ashraf, in Iraq.Maryam Rajavi ha detto che il regime dei mullah, di fronte alla ribellione della popolazione iraniana, sta cercando di eliminare i residenti di Ashraf e allo stesso tempo sta cercando di abbattere l'opposizione e di rimuovere i principali ostacoli politici e culturali per rafforzare la propria influenza in Iraq e portare a termine la propria minacciosa dominazione sull'intero paese.

Richiamando le arroganti affermazioni di Ali Khamenei , il Capo Supremo del regime iraniano,rilasciate in un incontro con il Presidente della Repubblica irachena del 28 febbraio scorso, in cui ha detto che "l'accordo bilaterale sull'espulsione del PMOI dall'Iraq deve essere attuato e stanno aspettando solo questo", Rajavi ha elencato alcune misure soppressive imposte agli abitanti di Ashraf dal Supervisore nazionale iracheno ,Mouwaffaq al-Rubaie.
Ha sottolineato che difendere gli abitanti di Ashraf significa anche dare protezione ai valori islamici e alle tradizioni arabe.
Questo dovrebbe contenere l'aggressione del regime clericale contro le città della regione e gli altri paesi arabi e islamici; una rude aggressione che è cominciata in Iraq e si è estesa in Palestina, Libano, Bahrain, Egitto e Marocco. Cosى, gli iraniani e tutti i musulmani si aspettano che l'Assemblea araba prenda una netta posizione e adotti delle misure per risolvere il problema.

Maryam Rajavi ha sollecitato l'Assemblea affinchè sottolinei la necessità di rispettare i diritti dei residenti di Ashraf e dei rifugiati politici protetti dalla Quarta Convenzione di Ginevra.
Gli abitanti di Ashraf, un terzo dei quali donne, sono vissuti in Iraq legalmente dal 1986.
Come ospiti della popolazione irachena negli scorsi 23 anni, hanno intrecciato con loro ottime relazioni.
In diverse affermazioni, 5200 milioni di iracheni nel giugno 2006, 3 milioni di iracheni sciiti nel giugno 2008, e la maggior parte dei capi politici iracheni e dei partiti non erano affiliati con il regime iraniano e avevano sostenuto il PMOI affinchè rimanesse in Iraq.
Consideravano questa organizzazione come un paravento culturale e politico contro le infiltrazioni del fondamentalismo islamico.
Le forze nazionali irachene, sia sciite che sunnite, non conoscevano il fatto che solamente il regime iraniano voleva l'espulsione del PMOI dall'Iraq e che l'indipendenza di qualsiasi politico iracheno veniva valutata in relazione al favore o meno nei confronti del Pmoi.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza iraniana
29 Marzo 200
 

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