CNRI, 09 ottobre – I commercianti sono entrati in sciopero per l’improvviso aumento dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) previsto dalle norme imposte dal regime dei mullah, a Teheran, nella città centrale Isfahan, nella città meridionale di Shiraz, nella città santa di Mashhad ed a Qazvin, circa 170 km a nord-ovest della capitale.
Martedì, quarto giorno di sciopero, più di 3.000 negozianti in protesta hanno chiuso i loro esercizi ed hanno marciato verso la sede del governo ad Isfahan.
Secondo gli organi ufficiali, i commercianti hanno dimostrato a Piazza Enqelab, Car-Baqe Abassi, il principale bazar di Isfahan, e nei bazar di Bahonar, Hendiha, Alameh, Masjed-Jame, Sabzeh-Meidan, Sepah e Qeysarieh; alla protesta si sarebbero uniti i venditori di elettrodomestici di Piazza Moshir.
I commercianti delle maggiori città, come Mashhad, Shiraz, Qazvin, Teheran, e, a nord, Tabriz, protestavano contro le norme che impedivano loro di “bloccare i marciapiedi all’esterno dei loro esercizi commerciali”.
Le Forze della Sicurezza Nazionale- l’oppressiva polizia dei mullah – ha attaccato i negozianti nel tentativo di porre fine alla manifestazione a Qazvin.
Nella grande Teheran, a Tabriz, Mashhad e Shiraz i rappresentanti dei commercianti hanno giurato di aderire alla protesta qualora il governo non accolga prontamente la loro richiesta di abolire l’IVA.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
9 ottobre, 2008