Nell’approssimarsi dell’ l 11 febbraio rivolta e timoroso di rabbia popolare, il regime rimuove i manifesti di Khomeini, Khamenei e Ahmadinejad dai luoghi pubblici
Un gran numero di forze repressive ammassate nelle aree pubbliche, la connessione Internet e SMS interrotta
CNRI – Sull'orlo della rivolta in programma l'11 febbraio, il regime dei mullah ha cominciato a togliere i manifesti del fondatore del regime Khomeini, del suo leader supremo Ali Khamenei, e del suo presidente Mahmoud Ahmadinejad, a partire da sabato, temendo che i manifestanti li avrebbero ancora una volta bruciati. Essi sono stati rimossi dalle aree pubbliche e dalle vie principali e sostituiti con cartelloni ordinari.
Nel frattempo, i lavori di installazione di altoparlanti regolari e senza fili e sistemi audio sul percorso tra Piazza Imam Hossein a Piazza Azadi di Teheran, che sostituiscono slogan pro-regime, è ancora in corso. Forze repressive sono anche il montaggio telecamere vicino agli altoparlanti, nel tentativo di identificare chiunque cerchi di staccarli. Le telecamere sono collocate tra cartelloni pubblicitari e sono nascoste alla vista.
ب stato segnalato che, in precedenti incidenti, giovani manifestanti avrebbero prima danneggiato le telecamere e poi interrotto gli annunci audio del mullah.
Il regime ha adottato altre misure repressive per intimidire le persone e impedire la loro diffusa partecipazione alle proteste in programma per l'anniversario della rivoluzione del 1979 l’11 febbraio. Le sue forze repressive a piedi o le guardie anti-dimostrazione in motocicletta effettuano esercizi per le strade e le piazze centrali della città, e le connessioni Internet e SMS sono interrotte. Tuttavia, come in passato, queste misure, spinte dall’ansia del regime, incontreranno la rabbia e l’odio dei coraggiosi giovani iraniani.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
9 febbraio 2010