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Iran – Rajavi: Porre fine alla sfida di Teheran con un cambiamento democratico

ImageCNRI, 18 gennaio – Oggi la guida suprema dei mullah, Ali Khameneï ha rilevato che "la repubblica islamica d’Iran è ormai membro del club nucleare mondiale" ed ha insistito per la prosecuzione del programma atomico del suo regime. Il mondo non "può piegare la nostra volontà", ha proclamato. In un tentativo ovvio di guadagnare tempo, Teheran ha proposto con impudenze la ripresa dei negoziati nucleari con i paesi europei, cosa che è stata rapidamente respinta dagli europei e dagli Stati Uniti.

Secondo quanto ha dichiarato Maryam Rajavi, presidente eletto dalla resistenza iraniana, l’insistenza di Khameneï è un segno della volontà del regime di acquisire armi nucleari per sfidare ovviamente la determinazione della Comunità internazionale. Ha affermato che l’acquisizione d’armi nucleari era indispensabile alla strategia di sopravvivenza del regime dei mullah, aggiungendo che il suo sostegno al terrorismo e la sua esportazione dell’integralismo nel mondo musulmano, in particolare la sua sovranità dell’Iraq e la sua ostilità alla pace nella regione, forma altri elementi di questa strategia. "le minacce poste dal regime dei mullah alla pace, costituiscono l’altra faccia delle violazioni selvagge dei diritti dell’uomo di questo regime in Iran", ha detto la sig.Rajavi. "Il solo modo di porre fine a questa sfida seria è un cambiamento democratico in Iran, che non può realizzarsi né con la politica d’accondiscendenza né con una guerra esterna.”.

Il popolo iraniano e la sua resistenza organizzata, che si batte per la libertà e la democrazia in Iran da più di un quarto di secolo, detiene la chiave del cambiamento.”. "Venti anni d’accondiscendenza, l’etichetta del terrorismo e le restrizioni imposte al Mojahedin del popolo Iraniano (OMPI), la principale forza d’opposizione, hanno costituito i più grandi ostacoli al cambiamento in Iran.”. Questa politica ha estratto gli sforzi del popolo iraniano ed ha incoraggiato la dittatura religiosa ad intervenire in altri paesi, particolarmente in Iraq. In una dichiarazione in aprile scorso, più di 2,8 milioni d’iracheni hanno rilevato che le restrizioni imposte alle OMPI "hanno fatto tendere l’equilibrio delle forze a favore del regime iraniano in questa regione sensibile del mondo.”.

La sig.ra Rajavi ha rilevato che la politica di conciliazione con i mullah ha portato torto ai danni alla Comunità mondiale. Ha aggiunto che è necessario deferire immediatamente il dossier nucleare del regime al Consiglio di sicurezza dell’ONU ed adottare sanzioni globali, e annullare la designazione di terrorista dell’OMPI. "Qualsiasi termine ed esitazione in questo settore darà ai mullah altri tempi per fabbricare una bomba atomica", ha messo in guardia.

La sig.ra Rajavi ha notato che oltre al dossier nucleare del regime, anche il suo sostegno del terrorismo ed il suo bilancio di violazioni sistematiche dei diritti dell’uomo, di cui 120.000 esecuzioni politiche, devono essere inviati al Consiglio di sicurezza dell’ONU e che i dirigenti di questo regime devono essere giudicati in un tribunale internazionale per i loro crimini contro l’umanità.


 

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana.
 Il 18 gennaio 2006

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