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Iran – Rajavi: La sentenza sul PMOI è una splendida vittoria per la giustizia e la resistenza

Maryam Rajavi: la sentenza sul PMOI è una splendida vittoria per la giustizia e la Resistenza ,e rappresenta un messaggio di fermezza verso il fascismo religioso

ImageCNRI, 30 novembre – Quasi sette anni dopo la proscrizione dell’Organizzazione del Mojahedin del Popolo Iraniano (PMOI) dal Regno Unito, oggi, dopo indagini approfondite, la Commissione per gli Appelli delle Organizzazioni Vietate (POAC) ha emesso un decreto che dichiara in modo inequivocabile che l’etichetta di terrorismo data al PMOI è illegale, nulla e non valida.

Maryam Rajavi, il Presidente eletto del Consiglio Nazionale della Resistenza iraniana, ha descritto il decreto odierno come una splendida vittoria per la giustizia, un riconoscimento della rettitudine della Resistenza iraniana e del PMOI, indicativa del risveglio della coscienza della comunità internazionale e un messaggio di fermezza da parte della comunità mondiale verso il fascismo religioso che domina l’Iran.

La Sig.ra Rajavi si è congratulata con il PMOI, i combattenti per la libertà della città di Ashraf, in Iraq, la popolazione iraniana e tutti i difensori della giustizia e della libertà per questa storica vittoria.
L’ha descritto come un trionfo dei valori umani e dei risultati , compreso il riconoscimento al diritto di resistere per  la libertà.
 
Il Presidente-eletto della Resistenza iraniana ha detto che 35 nobili e membri del parlamento britannico, che hanno contestato la proscrizione del PMOI, hanno rappresentato  la coscienza risvegliata del popolo inglese, aggiungendo che si sono ribellati contro una grande ingiustizia verso la popolazione iraniana e la Resistenza.
 
La Sig.ra Rajavi ha pagato un tributo alla memoria del defunto Lord Renton, uno degli appellanti, elogiando e ringraziando tutti i legislatori, giuristi, avvocati e chi si è battuto per molti anni per revocare questa proscrizione.
 
Ha elogiato gli onorevoli giudici che hanno votato con la loro coscienza di giuristi e d’uomini e che non si sono fatti persuadere dalla politica di accondiscendenza, pressioni e ostruzioni. Rajavi ha detto che il decreto conferma che, fin dal suo inizio, la proscrizione è stata motivata politicamente solo per accontentare  i tiranni che governano l’Iran.
 
Ha chiamato il governo inglese ad accettare e realizzare il decreto senza indugi e rimovendo tutte le restrizioni che sono derivate dalla proscrizione.
 
Rajavi ha ripetuto che nel decennio passato niente aveva prolungato il ruolo dei mullah e aveva indebolito il cambiamento democratico in Iran più dell’inclusione della legittima opposizione al regime clericale nelle diverse liste del terrorismo.
 
Ha detto, come si è reso evidente grazie alle testimonianze e ai documenti che il governo inglese ha fornito alla corte, che il bombardamento delle basi del PMOI durante l’invasione dell’Iraq, che ha portato al martirio di dozzine di membri del PMOI, è stato compiuto agli ordini del regime iraniano e giustificato poi con l’etichetta di terrorismo.
 
Dopo il decreto di oggi, la Sig.ra Rajavi ha aggiunto che l’UE deve immediatamente annullare l’illegittima etichetta di terrorismo contro il PMOI perchè la base di questa designazione era la proscrizione del PMOI da parte del Ministero dell’Interno inglese e perchè la Corte Europea di Giustizia l’ha annullato.
 
Il Presidente eletto della Resistenza iraniana ha ribadito che l’etichetta  di terrorismo contro il principale movimento iraniano di opposizione e le conseguenti misure restrittive erano gli aspetti più evidenti  per accontentare  la dittatura religiosa che domina l’Iran e il più grande ostacolo al cambiamento democratico in Iran.
 
Ha aggiunto che , per esperienza,  la politica di accondiscendenza, ha promosso un dialogo costruttivo o critico, e ha offerto degli incentivi alla dittatura religiosa che governa l’Iran e che non ha portato ad altri risultati se non a dargli maggiori opportunità e motivazioni per agire con maggior aggressività.
 
Il Presidente eletto della Resistenza iraniana ha ripetuto che con il tempo si è cominciato ad abbandonare ogni forma d’accondiscendenza, compromessi, ossequi con il regime dei mullah, che oggi è giustificato sotto l’apparenza di un "tentativo di pace".  La fermezza è l’unico modo per trattare con un regime che sta cercando la bomba nucleare, che vuole l’egemonia e che vuole colmare il vuoto di potere in Iraq, Afghanistan, Libano, Palestina, Yemen e Somalia, attraverso l’esportazione del fondamentalismo e del terrorismo. Questo regime bellicoso ha aumentato la gittata dei suoi missili che ora arrivano nei paesi europei e hanno spinto senza dubbio la regione del Medio Oriente e il resto del mondo sull’orlo di una catastrofe.
 
La Sig.ra Rajavi ha poi concluso: “abbiamo sempre detto, e lo ripeto di nuovo, che la soluzione fondamentale per la crisi iraniana non consiste ne negli interventi militari stranieri ne nella politica di accondiscendenza. La soluzione è un cambiamento democratico da parte della popolazione iraniana e della Resistenza, ponendosi come imperativo quello di rimuovere le barriere poste sulla strada di questa Resistenza.”
 
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
30 Novembre 2007

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