CNRI, 19 luglio – la tv di Stato del regime ha dichiarato questo pomeriggio: "Il primo ministro iracheno ha annunciato l’espulsione degli elementi del gruppo dipocriti (Organizzazione dei Mojahedin del popolo dIran) dal suo paese".
L’agenzia di stampa ufficiale del regime ha diffuso un servizio intitolato "sicurezza – Iraq – ipocrisia", che afferma: "Senza entrare nei dettagli, il primo ministro iracheno ha annunciato il suo progetto d’espulsione dal suo paese degli elementi dei gruppi dipocriti terroristici".
L’agenzia ha aggiunto: "(Nuri) al-Maliki ha ripetuto che elementi di questo gruppo sono ora detenuti in un campo che non hanno il permesso di uscire". L’agenzia di stampa di Stato ISNA ha aggiunto: "Si è deciso che le azioni di questo gruppo siano limitate, di tenerli chiusi nel campo dAshraf, al nord dellIraq, e a impedirgli di entrare in contatto con i ministri e le agenzie governativi".
Questa iniziativa intrapresa contro lOMPI corrisponde alla volontà ed al desiderio della teocrazia iraniana che è stata comunicata al primo ministro iracheno tramite "agenzie di sicurezza" . Sono gli stessi organismi che si sono infiltrati nel paese su ordine del regime iraniano e che hanno svolto un ruolo fondamentale per fare avanzare gli obiettivi del regime in Iraq.
Queste misure contro lOMPI avvengono nel momento in cui queste stesse agenzie di sicurezza conservano il silenzio riguardo il ruolo del regime iraniano in crimini e innumerevoli massacri avvenuti in Iraq tra cui l’eliminazione il 4 agosto di due membri dell’OMPI e l’attentato del 29 maggio contro un autobus che trasportava degli innocenti civili iracheni che lavoravano nella città dAchraf. Oggi, l’intervento del regime iraniano in Iraq è così evidente che non soltanto tormenta il popolo iracheno e minaccia la democrazia in questo paese, ma mette in serio pericolo la pace e la quiete di tutta la regione.
La resistenza iraniana aveva fornito alle autorità competenti un elenco di nomi di più di 30.000 agenti del regime iraniano dislocati dai mullah iraniani in Iraq. Naturalmente, il problema principale per il regime ed i suoi agenti in Iraq è la loro rabbia di fronte alla dichiarazione firmata da 5,2 milioni diracheni che condannano l’intervento iraniano in Iraq e che chiedono "il riconoscimento del diritto all’asilo politico per i membri dell’OMPI in Iraq". In un comunicato consegnato a questo riguardo, la presidenza del congresso di solidarietà del popolo iracheno ha chiamato le Nazioni Unite, le organizzazioni internazionali e la Commissione internazionale dei giuristi ad esaminare i documenti che si riferiscono alla dichiarazione. I capi del regime, fra cui il segretario generale del Consiglio supremo della sicurezza nazionale, il generale Ali Larijani, come pure il presidente del Majlis, Gholam-Ali Haddad-Adel, hanno implorato con insistenza una delegazione parlamentare irachena recata recentemente in visita in Iran, garantendo che darebbero loro denaro ed armi se espellono lOMPI dallIraq, pur affermando che questi erano implicati in attentati in Iraq e che si erano aggiunti alle forze americane per attaccare gli iracheni. Tuttavia, i membri dell’OMPI in Iraq sono sotto la protezione della quarta convenzione di Ginevra e la forza multinazionale presente in Iraq è incaricato della loro protezione.
La violazione dei loro diritti sarebbe considerata come un crimine di guerra. LIraq adotta delle misure contro lOMPI in Iraq mentre in questi ultimi tre anni, i membri dell’OMPI non hanno potuto muoversi liberamente in Iraq. Da alcuni tempi, e per richiesta del regime dei mullah, le loro razioni di combustibile e di prodotti alimentari si sono interrotte. Dott. Hossein Albahrani, Direttore generale dell’olio Products Distribution Company, che aveva accettato il mese scorso per iscritto alla presenza di rappresentanti della forza multinazionale in Iraq di fornire il combustibile necessario all’ospedale della città dAshraf, è stato licenziato dietro la pressione del regime dei mullah. Ieri, l’approvvigionamento dacqua destinata ai residenti dAshraf è stato interrotto. La resistenza iraniana richiama l’attenzione delle agenzie internazionali competenti e degli alti responsabili sulla necessità di un intervento immediato per affrontare le pressioni del perfido regime dei mullah adoperate al governo iracheno e contro i Mojahedin.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana.
Il 19 luglio 2006