CNRI, 10 Gennaio – Il sig. Mohammad Mohadessin, presidente della commissione degli affari esteri del CNRI ha ritenuto che la rimozione dei sigilli dell’impianto d’arricchimento d’uranio è una sfida lanciata dalla dittatura religiosa in Iran alla volontà internazionale. Ha rilevato che questa misura toglie tutti i dubbi sugli sforzi del regime di acquisire armi nucleari.
Il sig. Mohadessin ha aggiunto che Teheran vuole dotarsi dell’arma più pericolosa per realizzare la sua disastrosa ambizione nell’ instaurare un regime islamico mondiale. Ha ritenuto che questo passo dei mullah in Iran sia una conseguenza dell’assenza di una ferma politica riguardo questo regime, alle esitazioni e del ritardo nell’invio del suo dossier nucleare al Consiglio di sicurezza dell’ONU per l’adozione di sanzioni. La politica di accondiscendenza con il fascismo religioso in Iran, nella sua corsa all’arma nucleare, interferenza nella sovranità dell’Iraq e l’egemonia all’interno della regione, sta portando il mondo verso una grande catastrofe.
Come ha detto Maryam Rajavi, la presidente eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, la soluzione al problema in Iran non è né l’accondiscendenza con i mullah, né una guerra straniera, ma piuttosto un cambiamento democratico tramite il popolo iraniano e della sua Resistenza. Il sig. Mohadessin ha aggiunto che è tempo di espellere il regime iraniano dalla Comunità delle nazioni, di adottare sanzioni al Consiglio di sicurezza e riconoscere la resistenza del popolo iraniano per instaurare una democrazia in Iran.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana.
Il 10 gennaio 2006