CNRI – il presidente della commissione per la sicurezza nazionale e politica estera del Majlis(parlamento) dellIran, Alaeddine Boroujerdi, ha dichiarato nel corso di una riunione dei mullah a Qom, nel centro del paese: "Durante una recente visita in molte prigioni, abbiamo visto 300 prigionieri condannati a morte."
Due anni dopo la loro condanna, non sono stati ancora giustiziati "(agenzia di stampa ufficiale ISNA, il 1 gennaio 2007).
Boroujerdi, che ha chiesto la loro esecuzione immediata, afferma: "Non dobbiamo avere alcuna pietà".
Oggi, i boia dei mullah, secondo quanto riportato dal quotidiano governativo dellIran, hanno impiccato tre persone, Qader, Nazar-Ozbak e Rassul nella prigione di Evin.
Oltre a ciò, tre giovani sono stati condannati a morte dal regime a Mahshahr, città del sud-ovest dellIran.
Nella sua edizione del 1 gennaio, il quotidiano di Stato Etemad li ha soltanto identificati con le iniziali H.A, A.M ed H.H.
Le esecuzioni arbitrarie e le osservazioni arroganti di Boroujerdi sul numero importante di pene di morti ufficiali segnalano che il regime teme un’intensificazione dei sollevamenti e delle manifestazioni.
La resistenza iraniana ripete ancora una volta che è necessario inviare ancora una volta il dossier dei diritti umani del regime dinanzi al Consiglio di sicurezza dell’ONU nellattesa di un’azione internazionale immediata e per porre fine alle esecuzioni arbitrarie in Iran.
Segretariato del Consiglio nazionale della resistenza iraniana.
Il 3 gennaio 2007