All’alba dell’11 aprile 2020, Mostafa Salimi è stato impiccato al carcere di Saghez dalla dittatura religiosa al potere in Iran, dopo 17 anni di carcere. Mostafa Salimi era arrestato nel 2013 e condannato a 15 anni di carcere e all’impiccagione. Mostafa era riuscito a fuggire dal carcere, il 27 marzo, insieme a molti altri prigionieri, ma è stato preso e dopo qualche giorno e impiccato all’alba dell’11 aprile.
La Resistenza Iraniana esprimendo condoglianze ai familiari e amici di Mostafa Salimi e alla cittadinanza di Saghez, lancia appello all’Alto commissariato e al Consiglio dei Diritti Umani e al Relatore speciale dell’ONU e agli organi internazionali della difesa dei Diritti Umani di condannare l’impiccagione di Mostafa Salimi. La Resistenza Iraniana chiede l’intervento urgente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, dell’Unione Europea e dei paesi membri per impedire una catastrofe umanitaria e per costringere il regime iraniano di liberare i prigionieri, in particolare prigionieri politici. I prigionieri nelle carceri in Iran sono in balia del coronavirus da una parte, e dall’alta sotto la tortura e il rischio di impiccagione da parte del regime.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
11 aprile 2020
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