Un recente rapporto del Dipartimento della Sicurezza Nazionale (DHS) degli Stati Uniti, pubblicato il 15 ottobre 2024 dall’U.S. Institute of Peace, mette in evidenza i persistenti sforzi del regime iraniano per colpire funzionari statunitensi e dissidenti iraniani, continuando la sua campagna di rappresaglia per l’uccisione nel 2020 di Qassem Soleimani, il comandante della Forza Quds del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC).
Il rapporto afferma che “l’Iran mantiene il suo intento di tramare attacchi contro attuali ed ex funzionari del governo degli Stati Uniti in rappresaglia per la morte di Qassem Soleimani”, confermando che l’Iran utilizza individui con accesso agli Stati Uniti per tentativi di sorveglianza e assassinio, compresi membri di reti criminali e persone con doppia cittadinanza. Queste operazioni fanno parte della più ampia campagna iraniana di vendetta per l’uccisione di Soleimani, una priorità che il regime ha perseguito senza sosta.
Inoltre, il rapporto del DHS rivela la crescente repressione transnazionale da parte di Teheran, che prende di mira i dissidenti iraniani residenti negli Stati Uniti. Queste azioni comportano molestie, intimidazioni e minacce, volte a far tacere i critici del regime. “L’Iran ha preso di mira i dissidenti iraniani negli Stati Uniti per sopprimere il sostegno a potenziali proteste anti-regime”, osserva il rapporto, aggiungendo che le operazioni di Teheran si estendono allo spionaggio informatico e alle campagne di disinformazione progettate per destabilizzare la società statunitense.
Il rapporto evidenzia anche gli sforzi di influenza maligna del regime attraverso la misinformazione, la disinformazione e la propaganda, in particolare nel contesto delle prossime elezioni statunitensi. “L’Iran probabilmente tenterà di influenzare il pubblico statunitense per promuovere la sua agenda anti-USA utilizzando social media e siti web non autentici”, avverte il rapporto, indicando l’obiettivo del regime di polarizzare la società americana e minare la fiducia nei processi democratici.
Mentre il regime clericale iraniano continua la sua campagna di rappresaglia e repressione, i funzionari statunitensi rimangono in allerta, riconoscendo la natura continua e in evoluzione della minaccia rappresentata dalle operazioni di Teheran sul suolo americano.