venerdì, Marzo 29, 2024
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Sostenitori della Resistenza iraniana manifestano a Washington, chiedono all’Occidente di essere dalla parte della rivoluzione iraniana

Rally DC

L’11 marzo, dopo un grande vertice che ha visto la partecipazione di leader e personalità di spicco di entrambi gli estremi dello spettro politico americano, si è tenuto un raduno davanti alla Casa Bianca a Washington, DC, dove iraniani americani e sostenitori dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo dell’Iran (OMPI/MEK) e del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI) hanno espresso la loro solidarietà alla rivolta nazionale del popolo iraniano e al suo desiderio di rovesciare il regime dei mullah. La manifestazione è stata una dimostrazione del forte sostegno alla ricerca di democrazia e libertà del popolo iraniano, che è stato il tema centrale della conferenza bipartisan tenutasi all’inizio della giornata.
La manifestazione è stata anche un’opportunità per gli iraniani americani e i sostenitori del MEK e del CNRI di esprimere le loro preoccupazioni per la brutale repressione del regime iraniano nei confronti di dissidenti e gruppi di opposizione. Hanno esortato la comunità internazionale a ritenere il regime iraniano responsabile delle sue violazioni dei diritti umani e a sostenere il popolo iraniano nella sua lotta per la democrazia e la libertà.

Durante la conferenza, la signora Rajavi ha affermato che l’anello mancante nella politica occidentale nei confronti di Teheran è la Resistenza del popolo dell’Iran, se questa è esclusa dall’equazione iraniana. Ha indicato che ciò ha effetti dannosi non solo sul popolo iraniano ma anche sulla regione e sul mondo.
I relatori della conferenza e della manifestazione hanno respinto l’idea del ritorno della monarchia estromessa e hanno evidenziato l’importanza della democrazia e della libertà in Iran. Mike Pence, il 48° vicepresidente degli Stati Uniti ed ex governatore dell’Indiana, ha affermato che esiste un’alternativa alla teocrazia dominante, che è un movimento di resistenza ben organizzato, pienamente preparato, perfettamente qualificato e sostenuto dal popolo.
Il generale Wesley Clark, ex comandante supremo della NATO in Europa, ha espresso il proprio sostegno al MEK, affermando che è una forza vitale per la libertà e la democrazia non solo in Iran ma anche come esempio vivente in tutto il mondo. Il governatore Gary Locke ha respinto l’idea del ritorno della destituita dittatura dei Pahlavi e ha affermato che la rivoluzione in Iran riguarda il portare democrazia e libertà, non il ritorno ai giorni oscuri e brutali della monarchia dittatoriale dello scià.

Sam Brownback, ex governatore del Kansas, si è unito ai suoi colleghi nel sostenere l’aspirazione alla democrazia e alla libertà del popolo iraniano. Ha detto che la rivoluzione è già in corso in Iran, con decise proteste popolari in crescita, e che il potere degli ayatollah sta volgendo al termine.
L’ex senatore degli Stati Uniti Robert Torricelli ha affermato che il pesante prezzo che i membri del MEK e gli iraniani hanno pagato nella loro lotta per la libertà non è stato vano. Nessuno può trarne vantaggio senza far parte di questa lotta durata quattro decenni. Ha indicato l’importanza di non scambiare una teocrazia con un’altra cleptocrazia e di andare avanti verso la democrazia e la libertà in Iran.
In conclusione, la conferenza bipartisan e il raduno a Washington, DC hanno evidenziato l’importanza di sostenere la lotta per la democrazia e la libertà del popolo iraniano. I relatori hanno respinto l’idea del ritorno della monarchia estromessa in Iran e hanno indicato la necessità di un programma popolare, democratico e laico per una repubblica dell’Iran pacifica e prospera. I manifestanti hanno marciato per le strade di Washington, DC e hanno cantato slogan sulla rivolta iraniana per aumentare la consapevolezza su ciò che sta accadendo all’interno del Paese.

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