Più di 1.000 sindaci francesi hanno firmato una dichiarazione congiunta che sollecita l’immediata cessazione delle esecuzioni in Iran, citando l’allarmante aumento delle condanne a morte sotto l’amministrazione di Masoud Pezeshkian. La dichiarazione, pubblicata con il sostegno del Comitato dei Sindaci Francesi per un Iran Democratico e del Comitato per il Sostegno dei Diritti Umani in Iran, esprime grave preoccupazione per quello che definisce un “uso motivato politicamente della pena di morte per instillare paura e sopprimere il dissenso”.
I sindaci hanno esplicitamente appoggiato l’appello della signora Maryam Rajavi per l’abolizione della pena capitale e hanno fatto riferimento al suo Piano in Dieci Punti, che promuove giustizia, democrazia e la fine delle esecuzioni in un futuro Iran libero.
“In Iran, le esecuzioni non sono solo atti di punizione, ma strumenti di repressione”, avverte la dichiarazione, citando l’esecuzione del manifestante Reza Rasaei, arrestato durante le proteste del novembre 2022 a Shahriar, come un chiaro esempio.
La dichiarazione ha anche fatto riferimento alle conclusioni del Relatore Speciale delle Nazioni Unite Professor Javaid Rehman, il quale ha descritto il trattamento riservato dal regime ai membri dell’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (PMOI/MEK) – comprese esecuzioni di massa, torture e atti inumani – come crimini contro l’umanità e potenzialmente atti di genocidio.
« Mille maires français contre la tyrannie du régime iranien »
Conférence contre les exécutions massives en #Iran organisée par le @CNRIFrance à la @Mairie5Paris en présence d’Ingrid Betancourt et de Gilbert Mitterrand.
À quelques pas du #Panthéon où l’abolition de la peine de… pic.twitter.com/wFd6mEGpu2
— 📣Ella Kelian (@EllaKelian) April 12, 2025
Secondo Amnesty International, il regime iraniano è stato responsabile di oltre il 64% di tutte le esecuzioni registrate a livello mondiale lo scorso anno, una cifra che è ulteriormente aumentata da quando l’attuale governo è entrato in carica.
Dal gennaio 2024, i prigionieri politici in Iran hanno organizzato scioperi della fame settimanali ogni martedì nell’ambito di una campagna di base intitolata “Martedì per il No all’Esecuzione”, amplificando la resistenza interna alla crescente brutalità del regime.
L’appello dei sindaci francesi invita la comunità internazionale ad intraprendere un’azione coordinata per fermare l’ondata di esecuzioni e porre fine all’impunità per l’uso sistematico della pena capitale da parte di Teheran come arma politica.