Alireza Jafarzadeh, vicedirettore del CNRI-USA, parla nella conferenza stampa a Washington, DC, 8 maggio 2025
Washington, DC – 8 maggio 2025 – In un’importante conferenza stampa tenutasi al National Press Club, l’ufficio di rappresentanza statunitense del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (NCRI-US) ha svelato nuove informazioni di intelligence su un impianto segreto iraniano per armi nucleari e un parallelo sforzo per produrre testate nucleari potenziate e gettare le basi per bombe all’idrogeno.
Soona Samsami, rappresentante negli Stati Uniti del CNRI, ha annunciato che l’Organizzazione per l’Innovazione e la Ricerca Difensiva (SPND), un organismo controllato dal Ministero della Difesa iraniano e dall’IRGC, sta portando avanti l’estrazione di trizio per aumentare la resa delle armi nucleari. Centrale a questo progetto è il “Sito Arcobaleno” clandestino (Rangin Kaman) vicino a Eyvanaki, 55 chilometri a sud-est di Teheran. Esteso su una superficie di 2.500 acri, l’impianto opera sotto la copertura della Diba Energy Sina Company, ufficialmente registrata come azienda di prodotti chimici.
“Questo progetto non è pacifico. È finalizzato a montare testate nucleari su missili con gittata superiore ai 3.000 chilometri”, ha dichiarato Samsami. “Il mondo deve chiudere i siti nucleari iraniani, bloccare la capacità di arricchimento e incaricare l’AIEA di verificarne la chiusura”. Ha evidenziato che le ambizioni nucleari del regime sono strettamente legate alla sua strategia di sopravvivenza in un contesto di crescente malcontento interno, citando oltre 1.200 esecuzioni da quando Pezeshkian è entrato in carica come presidente.
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— NCRI-U.S. Rep Office (@NCRIUS) May 8, 2025
Alireza Jafarzadeh, vicedirettore del CNRI-USA, ha spiegato che le informazioni sono state raccolte dalla rete interna dell’OMPI in Iran, la stessa fonte che ha denunciato Natanz nel 2002. “Queste informazioni arrivano dopo anni di indagini, verifiche e analisi”, ha affermato. L’SPND, rivelato per la prima volta dal CNRI nel 2011, dal 2013 ha reclutato segretamente esperti di fusione nucleare e trizio dall’Organizzazione Iraniana per l’Energia Atomica, tra i quali Ebrahim Haji Ebrahimi e Hadi Zaker Khatir, sopprimendo al contempo pubblicazioni accademiche sulla ricerca relativa alla fusione.
Jafarzadeh ha descritto dettagliatamente la struttura organizzativa: una società madre di facciata, Petsar (Pishtazan-e Towsee-ye San’ati-ye Arya Razi), e quattro filiali forniscono approvvigionamento e copertura. Il sito stesso, originariamente costruito sotto la supervisione del capo nucleare assassinato Mohsen Fakhrizadeh, comprende strutture sotterranee protette dalle difese missilistiche dell’IRGC e dal radar a lungo raggio Qadir.
Exposing #IranNuclearSecrets
Ms. Samsami:
“There is no need for foreign boots or funds. The only solution is overthrow by the Iranian people and their organized Resistance. Their right to confront the IRGC must be recognized.”#NCRIAlternative #FreeIran2025 pic.twitter.com/GBFqJGvd7a— NCRI-U.S. Rep Office (@NCRIUS) May 8, 2025
“Il regime ha mascherato il sito come una fabbrica di vernici o missili agli occhi della popolazione locale, ma la sua sicurezza di livello militare – recinzioni, telecamere, zone riservate – ne tradisce la vera funzione”, ha osservato Jafarzadeh. “Il programma di armi nucleari iraniano non si è mai fermato; è avanzato in condizioni di maggiore segretezza”.
Il CNRI ha ribadito gli appelli a invocare il meccanismo di risposta automatica delle Nazioni Unite e a riconoscere a livello internazionale il diritto del popolo iraniano a contrastare l’IRGC.