Il 29 novembre 2024, una conferenza al Senato italiano ha riunito importanti figure politiche ed esperti di politica estera per discutere dei fallimenti politici dell’Europa sull’Iran e per sostenere una posizione più ferma contro il regime autoritario di Teheran. I relatori chiave includevano il senatore Giulio Terzi, ex ministro degli Esteri italiano; Alejo Vidal-Quadras, presidente di In Search of Justice (ISJ) ed ex vicepresidente del Parlamento europeo; Farzin Hashemi, vicepresidente della commissione per gli affari esteri del CNRI; Matteo Angioli, segretario generale del Comitato globale per lo stato di diritto; Anna Cinzia Bonfrisco, ex membro delle commissioni per gli affari esteri del Parlamento europeo; e l’ex senatore italiano Roberto Rampi.
L’evento ha evidenziato l’intensificazione delle violazioni dei diritti umani da parte dell’Iran e il suo continuo uso del terrorismo sponsorizzato dallo Stato. Le discussioni hanno ricordato le tattiche di intimidazione del regime e hanno esortato l’Unione europea ad adottare una politica coesa e intransigente nei confronti dell’Iran, garantendo la sicurezza dei suoi cittadini e sostenendo al contempo le aspirazioni del popolo iraniano per la libertà e la democrazia.
Matteo Angioli ha aperto la conferenza accogliendo i partecipanti e indicando l’importanza dell’evento nell’affrontare la politica fallimentare dell’Europa nei confronti dell’Iran. Angioli ha elogiato il ruolo del dottor Alejo Vidal-Quadras e del senatore Giulio Terzi, l’organizzatore dell’iniziativa, per i loro instancabili sforzi per evidenziare le violazioni dei diritti umani del regime iraniano e il suo sostegno al terrorismo. Ha osservato: “È un onore e un privilegio ospitare Alejo Vidal-Quadras, un campione della giustizia e della democrazia, e il senatore Giulio Terzi, presidente della Commissione permanente per gli affari dell’UE del Senato italiano”. Ha riconosciuto la partecipazione di figure chiave nella lotta per un Iran democratico, tra cui Cinzia Bonfrisco, Roberto Rampi e altri che sono fermi sostenitori della Resistenza iraniana. Ha evidenziato il ruolo critico di tali conferenze nel galvanizzare l’azione internazionale, aggiungendo: “Questa non è semplicemente una presentazione di un rapporto, ma è un passo vitale per fare luce sulle atrocità del regime iraniano e sostenere le aspirazioni democratiche del popolo iraniano”.
#Iran, al Senato un appello alla fermezza e alla solidarietà .@FratellidItalia @GlobalCRL@VidalQuadras @BonfriscoAnna@Matteo_Angioli @STRUANSTEVENSON @rampi @iran_policyhttps://t.co/GK4n5HhfZg
— Giulio Terzi (@GiulioTerzi) November 30, 2024
Il senatore Giulio Terzi ha evidenziato la dipendenza del regime iraniano dal terrorismo come pietra angolare della sua politica estera, affermando: “L’Iran usa il suo apparato diplomatico non per la diplomazia ma come copertura per il terrorismo. Ciò è esemplificato dal caso di Assadollah Assadi, un diplomatico iraniano che ha orchestrato un tentativo di attacco con una bomba a una manifestazione dell’opposizione a Parigi, prendendo di mira alti dignitari e parlamentari. Arrestato e condannato in Belgio, il suo rilascio in uno scambio di prigionieri evidenzia l’uso del terrorismo e dell’estorsione da parte di Teheran.”
Terzi ha elogiato Alejo Vidal-Quadras e il Libro Bianco dell’ISJ, descrivendolo come uno strumento fondamentale per esporre gli abusi sistematici dell’Iran. Ha aggiunto: “Il regime agisce come uno stato terrorista, usando le sue Guardie Rivoluzionarie per giustiziare i dissidenti, torturare prigionieri politici e diffondere l’instabilità in tutta la regione attraverso deleghe finanziate dal contrabbando di petrolio e dalle reti criminali”.
L’ex ministro degli Esteri italiano ha ricordato la brutalità della repressione del regime, osservando: “L’IRGC e la sua magistratura impiccano e torturano sistematicamente la popolazione, operando sotto un apparato statale che molti giustamente definiscono terrorista”. Ha indicato la necessità di una risposta europea decisiva, affermando: “La politica di condiscendenza perseguita dalla rivoluzione del 1979 è fallita. L’Europa deve riconoscere l’Iran per quello che è: un regime guidato dalla brutalità e dal terrore, inadatto alla negoziazione o alla riforma”.
🚨Tune in at 3:00 PM (CET), 9:00 AM (ET) for Conference at the Italian Senate, discussing Europe's Failed Policy on #Iran.https://t.co/XmopoI43fP#BlacklistIRGC #StopExecutionsInIran
— International Committee in Search of Justice (@isjcommittee) November 29, 2024
In conclusione, il senatore Terzi ha elogiato la Resistenza iraniana, guidata da Maryam Rajavi, per avere presentato un’alternativa democratica. Ha dichiarato: “Il suo Piano in Dieci Punti, che enfatizza l’uguaglianza, la democrazia e la denuclearizzazione, mostra la via da seguire per un Iran libero e pacifico”.
Il dottor Alejo Vidal-Quadras ha svolto una critica convincente della politica europea nei confronti dell’Iran, chiedendo una revisione completa del suo approccio. Ha caratterizzato il regime iraniano come una “teocrazia criminale e totalitaria” che diffonde il terrore a livello globale e sopprime brutalmente il suo stesso popolo.
Ricordando di essere sopravvissuto a un tentativo di assassinio da parte di un sicario sostenuto dall’Iran, Vidal-Quadras ha dettagliato come il regime usa la violenza per mettere a tacere il dissenso e prende di mira sia i dissidenti iraniani che i loro sostenitori all’estero. Ha condannato le politiche di condiscendenza dell’Europa, compresi i negoziati e gli accordi economici, affermando: “La negoziazione e il dialogo con il regime iraniano non solo non funzionano, ma sono controproducenti”.
Il dottor Vidal-Quadras ha indicato l’urgente necessità di sostegno internazionale per il Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI) e la sua spina dorsale, l’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo dell’Iran (OMPI/MEK), come alternativa credibile al regime. Ha elogiato la loro resilienza, dicendo: “Il loro impegno infallibile, la resistenza e il patriottismo li rendono l’unica organizzazione in grado di guidare una transizione pacifica alla democrazia”.
#Iran Presentazione del Rapporto "La politica europea nei confronti dell'Iran"https://t.co/1srDYm644B
Si è tenuta in Senato la Conferenza di presentazione del Rapporto "Europe’s Failed Policy Towards Iran" redatto dal Comitato Internazionale "In Search of Justice – ISJ".
Dopo il…— Giulio Terzi (@GiulioTerzi) November 29, 2024
Delineando le sue proposte di cambiamenti politici, il dottor Vidal-Quadras ha raccomandato:
la chiusura delle ambasciate iraniane in Europa e l’espulsione dei diplomatici iraniani;
la designazione del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC) come organizzazione terroristica;
sanzioni finanziarie per indebolire le risorse del regime;
responsabilità internazionale per le violazioni dei diritti umani, compresi i crimini contro l’umanità;
pieno riconoscimento politico e diplomatico del CNRI.
Ha concluso con un invito all’azione, affermando: “Ciò che alla fine è materialmente efficace è ciò che è moralmente giusto… Stiamo dalla parte del popolo iraniano nella sua lotta per raggiungere la libertà e la democrazia”.
La senatrice Cinzia Pellegrino ha condiviso una decisa dichiarazione scritta che condanna il crescente numero di esecuzioni in Iran ed esprime un forte sostegno alla Resistenza iraniana e alla sua lotta per la democrazia.
La senatrice Pellegrino ha evidenziato il drammatico aumento delle esecuzioni nell’ultimo anno, affermando: “La pena capitale è una pratica orrenda che prende di mira massicciamente gli oppositori del regime dei mullah, che rischiano condanne a morte solo per avere partecipato alle proteste”. Citando i dati dell’Iran Human Rights Monitor, ha osservato che solo nel settembre 2024 sono state registrate 73 esecuzioni, un aumento di tre volte rispetto al settembre 2023. Ha aggiunto che “le cifre reali sono significativamente più alte, poiché la maggior parte delle esecuzioni in Iran avviene senza copertura mediatica e in totale silenzio”.
La senatrice ha descritto l’agosto 2024 come “il mese più buio di quest’anno”, con 110 esecuzioni, il conteggio mensile più alto, portando il totale per il 2024 a oltre 800, secondo gli attivisti per i diritti umani. Ha definito questo “una tendenza spietata di esecuzioni”, che suscita profonda preoccupazione tra i difensori dei diritti umani di tutto il mondo.
Nella dichiarazione, ha elogiato la Resistenza iraniana per la sua posizione incrollabile contro la pena di morte e le campagne di disinformazione del regime, affermando: “Questa è una battaglia che dobbiamo combattere con perseveranza, non solo contro la pena di morte, ma per i diritti e la democrazia di tutti i cittadini iraniani”.
#Iran conferenza al senato : serve politica più ferma nei confronti di Teheran , con la partecipazione Sen. Giulio Terzi; Alejo Vidal-Quadras, presidente di 'In Search of Justice' (ISJ); Cinzia Bonfrisco, già MPE; Sen.Roberto Rampi e Farzin Hashemi (CNRI) pic.twitter.com/UnqyztVpC3
— mahmoud hakamian (@HakamianMahmoud) November 30, 2024
La senatrice Pellegrino ha concluso riaffermando il suo sostegno al Piano in Dieci Punti di Maryam Rajavi, che “presenta una chiara visione per un Iran libero e democratico”.
Anna Cinzia Bonfrisco ha tenuto un discorso molto netto condannando i fallimenti dell’Unione europea nell’affrontare il regime iraniano. Ha evidenziato anni di “silenzio complice” e politiche di condiscendenza, citando l’inazione dell’UE anche in risposta alla nomina del regime a organismi internazionali come la Commissione delle Nazioni Unite sullo status delle donne. Ha osservato: “È stato solo attraverso gli sforzi guidati da Alejo Vidal-Quadras e altri che l’Iran è stato rimosso da questa posizione vergognosa”.
Bonfrisco ha criticato i dirigenti europei che hanno dato priorità ai legami economici con l’Iran rispetto ai diritti umani, ricordando gli sforzi passati per bloccare le garanzie finanziarie italiane per i progetti in Iran che avrebbero finanziato indirettamente il terrorismo. Ha dichiarato: “Abbiamo esposto il fatto che le banche iraniane che finanziavano questi progetti erano note sponsor del terrorismo. Procedere ci avrebbe reso complici nel sostenere agenti del regime.”
Ha elogiato la Resistenza iraniana, incluso il MEK, per il suo coraggio e impegno, aggiungendo: “Grazie ai coraggiosi uomini e donne della Resistenza iraniana, sappiamo la verità su questo regime assetato di sangue. Sapere ci obbliga a combatterlo.”
L’ex eurodeputata ha indicato la necessità di ripristinare l’autorità morale delle istituzioni internazionali, concludendo: “Se l’Europa continua sul suo percorso di ipocrisia e inazione, deluderemo il popolo iraniano e mineremo la fiducia globale nell’ordine internazionale. Il momento della chiarezza e dell’azione è ora.”
Ha espresso un sostegno incrollabile alla Resistenza, promettendo continui sforzi per combattere il regime iraniano: “Dobbiamo stare insieme contro questo regime omicida e garantire che la giustizia prevalga”.
Roberto Rampi ha fatto appello all’attenzione internazionale sul regime iraniano, indicando il ruolo critico del cambio di regime nel garantire una pace duratura in Medio Oriente. Ha ricordato l’importanza della Resistenza iraniana, in particolare del MEK, nell’offrire un’alternativa democratica per il futuro dell’Iran.
Rampi ha evidenziato l’influenza distruttiva del regime iraniano, affermando: “l’Iran destabilizza l’intero Medio Oriente, finanziando e armando apertamente gruppi come Hamas e altre milizie, che agiscono come estensioni del potere militare del regime”. Ha sostenuto che l’attenzione internazionale sull’Iran è diminuita nonostante il suo ruolo centrale nell’instabilità regionale.
Abbiamo presentato in Senato il Rapporto di @isjcommittee @4FreedominIran sull'inadeguata politica europea sull'#Iran, promosso da @GiulioTerzi @GlobalCRL @BonfriscoAnna @rampi #FarzinHashemi e @VidalQuadras sopravvissuto ad un attentato un anno fahttps://t.co/54hYibTYZ5
— Matteo Angioli (@Matteo_Angioli) November 30, 2024
Ha lodato l’organizzazione democratica della Resistenza iraniana e l’impegno per una transizione pacifica, definendo il suo Piano in Dieci Punti una tabella di marcia praticabile per un Iran libero. Rampi ha dichiarato: “Questa straordinaria nazione, con la sua cultura millenaria, merita di essere liberata dalla morsa di un regime che esporta caos e terrore”.
Rampi ha invitato l’Unione europea e l’Italia ad adottare una posizione ferma contro Teheran, sollecitando l’azione: “L’Italia deve recuperare il suo ruolo storico nel plasmare la pace in Medio Oriente, guidando la carica contro il regime iraniano”. Ha concluso con ottimismo: “Credo fermamente che un giorno discuteremo del futuro della regione, non in esilio, ma in una Teheran libera e democratica”.
Farzin Hashemi ha sviluppato un discorso dettagliato sulle vulnerabilità del regime iraniano e indicato la soluzione offerta dalla Resistenza iraniana. Ha criticato la politica di condiscendenza, affermando: “Se non fosse stato per l’appeasing da parte dell’Unione europea, il regime dei mullah non avrebbe osato impegnarsi in atti efferati come il tentato assassinio del dottor Alejo Vidal-Quadras.”
Hashemi ha identificato sei sviluppi chiave che rivelano la fragilità del regime, tra cui le continue richieste di cambio di regime dopo la rivolta del 2022, i boicottaggi pubblici delle elezioni farsa nel 2024, il colpo strategico della morte di Ebrahim Raisi e le battute d’arresto internazionali, come la posizione indebolita di Hezbollah. Ha anche evidenziato il crescente riconoscimento del Piano in Dieci Punti di Maryam Rajavi e l’ascesa delle Unità di Resistenza all’interno dell’Iran, che ha descritto come “una forza ben organizzata che rompe il muro della repressione”.
Rifiutando la narrazione del regime secondo cui la scelta è limitata all’appeasement o alla guerra, Hashemi ha affermato: “C’è una soluzione iraniana: rovesciamento del regime da parte del popolo e della resistenza organizzata, seguito da un trasferimento regolare del potere attraverso un governo provvisorio e libere elezioni”.
Hashemi ha ricordato la visione democratica del CNRI, notando i suoi principi di “libertà religiosa, autonomia etnica, pace, convivenza e un Iran non nucleare”, nonché la sua forte dirigenza femminile. Ha chiesto un’azione internazionale immediata, esortando i governi a riconoscere il CNRI come l’alternativa praticabile e “inserire nella lista nera l’IRGC per il suo ruolo sia nella repressione interna che nel terrorismo internazionale”.
Ha concluso con un chiaro invito all’azione: “È arrivato il momento di una nuova politica incentrata sul popolo iraniano e sulla sua resistenza organizzata, non sui mullah criminali”.