Il 17 dicembre 2024 si è tenuto alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti un incontro congressuale storico intitolato “Politica sull’Iran: combattere il bellicismo e il terrorismo del regime, sostenere una repubblica democratica, non nucleare”, che ha riunito personalità politiche bipartisan, esperti e attivisti a sostegno di un Iran libero e democratico.
L’evento ha visto il discorso principale della signora Maryam Rajavi, presidente-eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI) e gli interventi di una schiera bipartisan di membri del Congresso, tra i quali i deputati Tom McClintock (R-CA), Brad Sherman (D-CA), Nancy Mace (R-SC), Judy Chu (D-CA), Rich McCormick (R-GA), Glenn Grothman (R-WI), Pete Sessions (R-TX), Ronny Jackson (R-TX) e Erica Lee Carter (D-TX). Inoltre, la deputata Zoe Lofgren (D-CA) ha espresso il suo forte sostegno attraverso un messaggio scritto che è stato letto dalla dottoressa Ramesh Sepehrrad. Le loro voci unite hanno chiesto un’azione decisa per sostenere le aspirazioni del popolo iraniano al cambio di regime, alla democrazia e ai diritti umani. La conferenza ha evidenziato l’importanza della collaborazione bipartisan nell’affrontare le violazioni dei diritti umani, le ambizioni nucleari e l’esportazione del terrorismo.
Rivolgendosi online alla conferenza al Congresso degli Stati Uniti, Maryam Rajavi nel suo discorso ha affermato che l’unica soluzione praticabile per impedire al regime iraniano di acquisire armi nucleari è il suo rovesciamento da parte del popolo e della Resistenza organizzata. Ha evidenziato la crescente dipendenza del regime dai piani di armamento nucleare come mezzo di sopravvivenza dopo i suoi fallimenti regionali, in particolare dopo il crollo della sua strategia di utilizzo di gruppi che agiscono per sua procura in Medio Oriente.
“La caduta della dittatura di Assad”, ha osservato la signora Rajavi, “segna un colpo critico per il regime di Khamenei e l’IRGC (Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche), esponendo la loro estrema debolezza”. Ha descritto le tattiche di azioni per procura del regime nella regione come un fallimento, dimostrando che le rivolte e il malcontento popolare ne hanno scosso le fondamenta. Rajavi ha indicato l’urgente necessità che la comunità internazionale si allinei con il popolo iraniano, che rifiuta tutte le forme di dittatura, inclusi lo scià e il regime teocratico.
La signora Rajavi ha elogiato il sostegno bipartisan nel Congresso degli Stati Uniti attraverso la Risoluzione 1148 della Camera dei Rappresentanti, che riconosce il diritto del popolo iraniano a resistere all’IRGC e ad altre forze repressive. Ha inoltre sollecitato l’attivazione immediata del meccanismo “snapback” del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ai sensi della Risoluzione 2231 per ripristinare le sanzioni e frenare le ambizioni nucleari del regime. Riaffermando l’impegno del CNRI per un Iran democratico, la signora Rajavi ha delineato una visione per un governo provvisorio post-rovesciamento del regime, dando priorità a elezioni libere, uguaglianza di genere, tolleranza religiosa e un Medio Oriente non nucleare. Ha concluso chiedendo sanzioni globali e la fine delle operazioni segrete del regime all’estero.
Message to the Gathering at the US Congress
The only way to prevent the Iranian regime from obtaining the #nuclear bomb is through its overthrow by the people of #Iran and the Iranian Resistance#NCRIAlternativepic.twitter.com/ju10DD2PZg— Maryam Rajavi (@Maryam_Rajavi) December 17, 2024
Il deputato Tom McClintock ha pronunciato un potente discorso a sostegno della Resistenza iraniana, evidenziando il crescente slancio verso il crollo del regime. Ha paragonato il regime a un “portico in putrefazione” che sembra intatto ma è rovinato dall’interno e pronto a crollare. “Ovunque i dittatori iraniani guardino, vedono una crescente resistenza in patria, opposizione all’estero e decadenza dall’interno”, ha osservato il deputato McClintock, aggiungendo che la tirannia del regime ha esaurito la pazienza del suo popolo e alienato i suoi alleati regionali, tra i quali i regimi al collasso di Hezbollah, Hamas e Siria.
Ha lodato il CNRI e la signora Maryam Rajavi, notando che la loro missione non è quella di prendere il potere, ma di restituirlo al popolo iraniano. “Come ha detto la signora Rajavi, l’obiettivo del CNRI non è quello di prendere il potere, ma di restituirlo ai suoi legittimi proprietari, il popolo iraniano”, ha affermato. Il deputato McClintock ha anche riconosciuto la diaspora e gli alleati globali che lavorano per portare giustizia al regime iraniano, dichiarando: “La libertà per il popolo iraniano significa portare davanti alla giustizia i dittatori iraniani”.
Guardando al futuro, il membro del Congresso ha espresso ottimismo sul fatto che la liberazione sia vicina, definendola una “stagione di speranza e rinnovamento” per l’Iran. Ha immaginato un futuro in cui gli iraniani celebreranno la libertà “nelle strade di Teheran e nelle piazze cittadine di tutto l’Iran liberato”. Ha concluso esortando a continuare la dedizione alla visione del CNRI, affermando che l’Iran reclamerà presto la sua eredità di nazione orgogliosa e libera. “Questo momento si sta avvicinando rapidamente”, ha concluso il deputato McClintock.
Il deputato Brad Sherman ha espresso un forte sostegno alla Resistenza iraniana e ottimismo sulla prossimità del cambio di regime in Iran. Riflettendo su quasi tre decenni di campagne politiche, ha elogiato il CNRI e la sua dirigenza, in particolare la signora Maryam Rajavi, per il loro incrollabile impegno per la libertà e i diritti delle donne. “Il cambiamento non è mai stato così vicino”, ha affermato Sherman, osservando che le forze della repressione e le alleanze del regime stanno rapidamente crollando. Il rappresentante Sherman ha evidenziato l’incapacità del regime di supportare il suo alleato in Siria, notando che l’Iran non è riuscito a inviare nemmeno una singola brigata dell’IRGC per aiutare Assad. Ha collegato questa debolezza alla crescente resistenza all’interno dell’Iran. “I pochi lealisti che hanno sono impegnati nelle strade di Shiraz e Teheran”, ha osservato, illustrando l’incapacità del regime di controllare contemporaneamente sia i disordini interni che le crisi regionali.
Ha plaudito alla rivelazione fondamentale del CNRI nel 2002 dell’impianto nucleare segreto dell’Iran a Natanz, descrivendola come un contributo fondamentale alla consapevolezza globale. Il membro del Congresso ha anche dato il suo sostegno alla Risoluzione 1148 della Camera dei Rappresentanti, che condanna il terrorismo, la repressione interna e l’aggressione regionale del regime. Ha ricordato l’importanza del sostegno degli Stati Uniti ai gruppi di resistenza iraniani, chiedendo un sostegno sia pubblico che discreto per rafforzare la causa della democrazia. Concludendo con una nota ottimistica, il deputato Sherman ha dichiarato: “Non siamo mai stati così vicini all’obiettivo”. Ha ribadito la sua convinzione che i sacrifici dei martiri iraniani, compresi quelli che hanno perso la vita nei massacri del 1988, avrebbero aperto la strada alla democrazia e alla libertà in Iran.
La deputata Nancy Mace ha pronunciato un discorso commovente condannando il regime clericale iraniano ed esprimendo pieno sostegno alla Resistenza iraniana. Ha ricordato il ruolo cruciale delle donne iraniane nella lotta per la libertà, descrivendole come “alcune delle donne più intelligenti, forti e belle del mondo”. La deputata Mace ha elogiato il loro ruolo di guida all’interno della Resistenza, sia all’interno dell’Iran che all’estero, e ha dichiarato con sicurezza: “Grazie a loro, l’Iran cadrà”.
La deputata ha affermato il suo rifiuto di tutte le forme di dittatura in Iran, compresi sia lo scià che l’attuale regime. Ha ribadito il suo impegno a sostenere un Iran democratico e libero, dove la libertà prevalga per tutto il suo popolo. “Sostengo tutti gli iraniani che vogliono la libertà e un Iran democratico”, ha affermato, opponendosi fermamente all’oppressione del regime.
Guardando al futuro, ha espresso speranza per il ruolo della futura amministrazione statunitense nel sostenere le aspirazioni del popolo iraniano e porre fine alle guerre per procura dell’Iran nella regione, comprese quelle che coinvolgono Hezbollah, Hamas e gli Houthi. “Abbiamo chiuso. L’America ha chiuso con l’Iran”, ha dichiarato con enfasi.
Concludendo il suo discorso, la deputata Mace ha lanciato un deciso appello all’azione, esortando alla solidarietà e a uno sforzo incessante: “Combattiamo con tutta la forza per la libertà e combattiamo con tutta la forza per il popolo iraniano”.
La deputata Judy Chu ha ribadito il proprio fermo sostegno al popolo iraniano e alla sua lotta per la democrazia e i diritti umani. Riflettendo sulla lotta in corso, ha ricordato il coraggio di milioni di iraniani che hanno protestato contro la brutalità del regime in seguito all’omicidio di Mahsa Amini. “Hanno sopportato violente repressioni ma hanno mostrato al mondo che erano disposti a rischiare tutto per la libertà”, ha osservato, lodando la loro resilienza e il loro coraggio.
La deputata Chu ha ricordato l’indebolimento della presa del regime iraniano, citando le sconfitte dei suoi delegati e alleati regionali nei conflitti da loro istigati. Ha affermato che questo momento richiede un incrollabile sostegno internazionale al popolo iraniano che aspira alla libertà: “È più importante che mai che stiamo dalla parte del popolo iraniano e lo sosteniamo nella sua lotta per la libertà”.
La deputata ha espresso orgoglio per il suo ruolo di co-promotrice della Risoluzione 100 della Camera dei Rappresentanti, una misura bipartisan che condanna il terrorismo sponsorizzato dallo Stato iraniano e sostiene i manifestanti che chiedono democrazia. Con 243 co-promotori dei diversi partiti, la risoluzione dimostra una significativa solidarietà del Congresso con il popolo iraniano. La deputata ha promesso di rafforzare questo sostegno nel prossimo Congresso, inviando un messaggio ancora più forte che il popolo iraniano non è solo.
Il deputato Glenn Grothman ha evidenziato il netto contrasto tra la fiorente diaspora iraniana in America e il potenziale represso di coloro che vivono ancora sotto il regime iraniano. Ha elogiato gli iraniani americani per il loro eccezionale successo nell’istruzione, nell’occupazione e nei contributi sociali, affermando che i loro risultati dimostrano l’immenso potenziale degli iraniani se liberati dall’oppressione del loro attuale governo.
Il rappresentante Grothman ha indicato la mancanza di libertà in Iran come la barriera principale alla prosperità del suo popolo. “Il popolo iraniano è capace di tante grandi cose se non è bloccato dal governo iraniano”, ha affermato. Ha esortato gli iraniani a considerare le libertà di cui godono i loro familiari all’estero e a chiedersi perché simili opportunità siano negate a loro in Iran.
Ha descritto l’Iran come un Paese con il potenziale per essere uno dei più ricchi e di maggior successo nella sua regione, frenato unicamente dal suo regime canaglia, e ha espresso la speranza per un futuro in cui l’Iran, liberato dai suoi attuali governanti, potrebbe prosperare come una volta ha fatto storicamente.
Il deputato Pete Sessions ha pronunciato un discorso indicando l’importanza dell’unità e della perseveranza nella lotta per la libertà in Iran. Ha elogiato la Resistenza iraniana e i suoi sostenitori per avere diffuso i “semi della libertà” a livello globale e per avere rivelato le dure realtà della vita sotto il regime iraniano. Ha osservato: “È giunto il momento di dire la verità e aspettarsi che i nostri dirigenti seguano questa discussione”.
Ha espresso un forte sostegno al cambio di regime in Iran, definendo gli attuali governanti “brutali criminali contro il loro stesso popolo”. Il rappresentante Sessions ha assicurato ai partecipanti che la politica estera americana, sotto la nuova presidenza, avrebbe sostenuto questa causa non solo a Washington, ma anche sulla scena globale. “Parleremo, e il nostro nuovo rappresentante alle Nazioni Unite parlerà, della necessità di un cambio di regime”, ha affermato.
Il membro del Congresso ha riconosciuto gli sforzi duraturi della comunità iraniano-americana, elogiando i loro decenni di difesa e impegno con il Congresso per promuovere la libertà e la democrazia in Iran. “Avete svolto il lavoro di preparazione necessario incontrando i membri del Congresso e raccontando la vostra storia”, ha affermato, riconoscendo il loro ruolo nel dare forma al dibattito sul futuro dell’Iran.
Il deputato Rich McCormick ha pronunciato un discorso appassionato in cui ha sostenuto un’azione decisa contro il regime oppressivo dell’Iran. Ha ricordato la natura universale dei diritti inalienabili, come la vita, la libertà e la ricerca della felicità, che ha affermato appartenere a tutte le persone, non solo agli americani. Il rappresentante McCormick ha accusato il regime iraniano per la sua oppressione e la sua esportazione globale del terrorismo, affermando: “Sappiamo che il regime in Iran è sbagliato e sappiamo che è oppressivo. È malvagio e sta fornendo armi ai nostri nemici in tutto il mondo”.
Ha criticato la comunità internazionale per la sua posizione passiva, esortando gli Stati Uniti ad avere un ruolo di primo piano. “Non dovremmo aspettare che l’Iran diventi una potenza nucleare prima di fare qualcosa”. Il rappresentante McCormick ha sostenuto che il regime iraniano comprende solo la forza, affermando: “Questo regime deve essere rovesciato con tutti i mezzi necessari”. “Se non siamo noi ad avere un ruolo guida nel mondo, chi lo ha?” ha chiesto, chiedendo di prestare attenzione all’ampio impatto delle azioni di Teheran sulla sicurezza globale e sulle generazioni future. Ha concluso elogiando l’attivismo della comunità iraniano-americana ed esprimendo il proprio incrollabile sostegno alla loro causa. “Grazie per essere parte di questo. Sono con voi ora e con voi sempre”, ha affermato.
Il deputato Ronny Jackson ha elogiato la natura bipartisan della campagna per un Iran libero, affermando: “Questo è un impegno bipartisan per assicurarci di liberare il popolo iraniano”. Jackson, che è membro delle Commissioni della Camera per i Servizi Armati, gli Affari Esteri e l’Intelligence, ha ricordato che il ruolo dell’Iran è frequentemente indicato nelle discussioni sulla sicurezza globale, citando l’esportazione del terrore da parte del regime attraverso delegati come Hamas, Hezbollah e gli Houthi come una questione critica che richiede responsabilità.
Il rappresentante Jackson ha espresso fiducia nel cambiamento imminente, affermando che il regime iraniano avrebbe presto dovuto affrontare le conseguenze sotto la rinnovata amministrazione statunitense. Ha assicurato ai partecipanti che le sanzioni sarebbero state applicate rigorosamente e il terrorismo esportato dal regime sarebbe stato fermato. “Abbiamo bisogno di un Iran che sia un partner nella pace in Medio Oriente”, ha dichiarato, indicando l’urgenza di chiamare il regime a rispondere delle proprie azioni.
Elogiando la forza e la resilienza del popolo iraniano, il rappresentante Jackson ha ribadito il proprio impegno a sostenere la sua lotta per la libertà. “Vi prometto che continuerò a lavorare il più duramente possibile”, ha affermato, offrendo la sua piena disponibilità ad aiutare a far progredire la causa. Ha concluso con un impegno di incrollabile solidarietà, dichiarando: “Sono assolutamente impegnato nella lotta per la vostra causa”.
La deputata Erica Lee Carter, figlia della defunta deputata Sheila Jackson Lee, ha pronunciato un sentito discorso in solidarietà con la Resistenza iraniana, esprimendo il proprio incrollabile sostegno alla sua lotta per la libertà, la giustizia e la democrazia. Ha elogiato la dedizione e la resilienza della comunità iraniano-americana, ricordandone il ruolo fondamentale nell’amplificare le voci di coloro che sono oppressi dal regime iraniano. “La vostra incrollabile dedizione alla libertà, alla giustizia e alla democrazia non è solo fonte di ispirazione, ma è essenziale per ottenere un futuro migliore per l’Iran”, ha dichiarato.
La deputata Carter ha reso onore all’eredità di sua madre come co-fondatrice e co-presidente del Caucus del Congresso per le Donne Iraniane, riconoscendo i suoi sforzi per elevare le voci delle donne che guidano la lotta per la democrazia. Ha ricordato la collaborazione di sua madre con la vicepresidente Kamala Harris e il presidente Biden nel contrastare le violazioni dei diritti umani in Iran. “Ha ammirato il vostro coraggio e ha combattuto per garantire che le vostre voci fossero ascoltate in tutta Capitol Hill e oltre”, ha detto Carter, ribadendo l’impegno della sua famiglia per la causa.
Guardando al futuro, la deputata Carter ha espresso la speranza di celebrare un Iran libero nel prossimo anno. Ha concluso con un forte invito all’azione, esortando a perseverare nella lotta contro il regime. “Porremo fine al dispotico regime iraniano per sempre”, ha dichiarato, impegnandosi a continuare ad offrire il proprio sostegno fino a quando la libertà e la giustizia non prevarranno per il popolo iraniano.
La deputata Zoe Lofgren ha ribadito il proprio sostegno alla Resistenza iraniana e alla lotta per un Iran libero e democratico attraverso un messaggio scritto. Ha ricordato l’importanza di una campagna persistente per raggiungere un Iran democratico, laico, libero e non nucleare. “Insieme, un giorno vedremo un Iran democratico, laico, libero e non nucleare”, ha affermato, confermando la sua fiducia negli sforzi collettivi della comunità iraniano-americana e dei suoi alleati.
Durante l’evento è stato anche annunciato che Zoe Lofgren ha accettato di servire come co-presidente democratica del Caucus del Congresso per le Donne Iraniane. Questo passo conferma il suo impegno nel promuovere il ruolo chiave delle donne nella lotta per la democrazia e i diritti umani in Iran. Il sostegno di Lofgren assicura continuità nello sforzo bipartisan per amplificare le voci delle donne iraniane e promuovere un futuro giusto per l’Iran.
It’s so important for the international community to understand the mission of the resistance.
The people of Iran want democracy! pic.twitter.com/oO0aQmPbvZ
— OIAC: Organization of Iranian American Communities (@OrgIAC) December 17, 2024
La dottoressa Ramesh Sepehrrad ha pronunciato un discorso illuminante, indicando il ruolo fondamentale della Resistenza iraniana, guidata dal CNRI, nel raggiungimento del cambio di regime in Iran. Ha ricordato l’importanza dei recenti cambiamenti geopolitici, in particolare la caduta del regime di Bashar al-Assad in Siria, descrivendola come un duro colpo all’influenza regionale di Teheran e una finestra di opportunità per la democrazia sia in Iran che in Siria.
La dottoressa Sepehrrad ha delineato azioni strategiche per gli Stati Uniti e la comunità internazionale per sostenere il movimento democratico iraniano. Queste includono la creazione di una coalizione globale per isolare Teheran diplomaticamente, il rafforzamento delle sanzioni contro l’IRGC, l’applicazione del meccanismo di “snapback” di ripristino delle sanzioni ai sensi del JCPOA (Joint Comprehensive Plan of Action sul programma nucleare iraniano) e l’adozione di una ferma politica di non condiscendenza. Ha indicato l’importanza di promuovere i diritti umani e sostenere il CNRI come alternativa credibile e organizzata in grado di guidare l’Iran attraverso una transizione democratica.
Ha elogiato il ruolo della signora Maryam Rajavi e il suo Piano in Dieci Punti, che ha ottenuto consensi a livello mondiale e offre un percorso chiaro verso un Iran laico e non nucleare che abbracci la democrazia, l’uguaglianza di genere e la tolleranza religiosa. Evidenziando il ruolo delle donne e dei giovani nella Resistenza, la dottoressa Sepehrrad ha celebrato il loro coraggio nell’affrontare le forze dell’IRGC e del Basij. Ha concluso con un appello, esortando gli Stati Uniti ad allineare le proprie politiche alle aspirazioni del popolo iraniano e a riconoscere il ruolo del CNRI come la chiave per smantellare il regime e inaugurare una nuova era di libertà e giustizia per l’Iran.
Now: Great to be a part of a bipartisan congressional event in support of a democratic, secular and non nuclear republic in Iran. @HouseForeign @HouseForeignGOP @RepBrianMast pic.twitter.com/33vnCqrY7b
— Majid Sadeghpour (@MRSadeghpour) December 17, 2024
Il dottor Majid Sadeghpour, direttore politico dell’Organizzazione delle Comunità Iraniano-Americane (OIAC), ha indicato la necessità critica di un sostegno internazionale per ottenere un cambio di regime democratico in Iran. Ha elogiato i membri bipartisan del Congresso per il loro incrollabile sostegno alle aspirazioni del popolo iraniano, osservando l’importanza globale di rafforzare le voci che chiedono libertà e giustizia. “Il popolo iraniano chiede e combatte per una repubblica democratica, combatte per la laicità da quasi un secolo”, ha dichiarato, facendo riferimento a momenti storici chiave come il 1906, il 1953 e il 1979.
Il dottor Sadeghpour ha ricordato l’instabilità del regime, indicando il suo allarmante tasso di esecuzioni come un segno della sua fragilità piuttosto che della sua forza. “Questo regime è debole. È marcio dall’interno. Sta barcollando a causa di una popolazione che desidera ardentemente rovesciarlo e lavora attivamente per questo”, ha affermato. Ha elogiato gli sforzi organizzati delle Unità di Resistenza e del CNRI, ma ha indicato l’urgente necessità di un sostegno politico e morale da parte della comunità internazionale.
Ha invitato le potenze globali a chiamare il regime iraniano a rispondere dei suoi crimini, sollecitando misure come la sua rimozione dall’ONU e l’incriminazione dei suoi dirigenti presso la Corte Penale Internazionale. Il dottor Sadeghpour ha evidenziato il piano della signora Maryam Rajavi come una tabella di marcia per l’azione e ha affermato che la Resistenza ha la forza organizzativa per guidare l’Iran verso la democrazia, ma ha bisogno di un sostegno esterno per avere successo. “È tempo che il mondo libero rafforzi coloro che rischiano tutto per liberare l’Iran dalla dittatura medievale”, ha concluso.
The fall of Assad has several key outcomes:
1. The collapse of #Syria’s dictatorship highlights the extreme weakness of the Iranian regime and the #IRGC.
2. Khamenei’s strategy of creating proxy groups in the Middle East has failed.
3. As the regime’s regional support falls… pic.twitter.com/6KjLvEz9CM— Maryam Rajavi (@Maryam_Rajavi) December 17, 2024