Iran: 15 operazioni a Teheran e in altre 11 città, incendiando centri IRGC e simboli del regime
La risposta dei giovani ribelli all’ondata di esecuzioni senza precedenti e brutali da parte dei carnefici di Khamenei.
Domenica 2 marzo 2025, in risposta all’ondata di brutali e senza precedenti esecuzioni, i giovani ribelli hanno effettuato 15 audaci operazioni, incendiando e saccheggiando centri di repressione del regime a Teheran e in altre 11 città: Kermanshah, Khorramabad, Hashtgerd (Alborz), Mashhad, Rasht, Shiraz, Amol, Bushehr, Qazvin e Zabol.
Come parte di questa serie di operazioni, quattro basi Basij del Corpo delle guardie Rivoluzionarie islamiche (IRGC) a Teheran, Varamin e Urmia sono state date alle fiamme, insieme al centro di condanna delle esecuzioni a Bavi (Khuzestan), la guarnigione SSF (Forza di sicurezza dello Stato) a Kermanshah, un centro di soppressione delle donne a Kerman che opera sotto il nome di “Hawza”, un centro di repressione e saccheggio a Yazd, un centro di repressione e crimine a Gorgan e un altro centro di repressione e saccheggio a Gorgan sotto il nome di “Hawza”. Inoltre, cartelloni governativi, striscioni e manifesti con immagini di Khomeini, Khamenei e Qassem Soleimani a Mashhad, Ardabil, Amol, Kerman e Sirjan sono stati dati alle fiamme.
Negli ultimi giorni, il disumano regime clericale, assediato da crisi economiche, politiche e internazionali, ha accelerato la sua macchina del crimine e dell’esecuzione nel tentativo di instillare paura. Solo tra il 26 febbraio e il 1 marzo, 54 prigionieri sono stati giustiziati.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
3 Marzo 2025