Un gruppo di rinomate personalità americane, tra le quali diplomatici ed ex alti funzionari governativi, ha affrontato un caso che ha suscitato una forte preoccupazione globale in una lettera aperta pubblicata il 31 maggio, che fa luce sul diretto coinvolgimento del regime iraniano nel terrorismo e sul recente controverso scambio di prigionieri che ha portato alla scarcerazione del diplomatico-terrorista di Teheran Assadollah Assadi. Questa lettera è un invito all’azione e una richiesta di un dialogo serio sulla politica da adottare riguardo al comportamento criminale dell’Iran.
“Quello che la stampa mondiale descrive principalmente come un altro caso in un modello sempre più comune di scambio di prigionieri tra governi è tutt’altro che ordinario. La dittatura clericale iraniana ha portato a termine un atto di estorsione incredibilmente sfacciato e ha ottenuto un lasciapassare gratuito per il terrorismo sostenuto dallo Stato. I cittadini responsabili dovrebbero considerare questi fatti” – è scritto nella lettera.
Il documento espone dettagli sul ruolo di Teheran nella pianificazione di un attacco terroristico che, se non fosse stato sventato, avrebbe causato una strage sul suolo europeo. Evidenzia il caso di Assadi, arrestato nel giugno 2018, insieme alla sua cellula terroristica, mentre trasportava una bomba che sarebbe dovuta esplodere a un raduno vicino a Parigi cui partecipavano migliaia di sostenitori internazionali della resistenza organizzata iraniana, il Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran.
Belgium's proposed treaty with Iran is simply outrageous. Asadollah Assadi is a terrorist imprisoned for attempting to bomb a rally by opponents of the Iranian regime in France. This sets a horrible precedent and the US strongly condemns this action. https://t.co/UerkqIbFZa
— John Bolton (@AmbJohnBolton) July 8, 2022
Assadi, che godeva di privilegi diplomatici in Austria, si rivelò essere un agente del “Dipartimento 312” del ministero dell’Intelligence iraniano. La lettera mostra come abbia sfruttato il suo status diplomatico per pianificare un atroce atto di terrorismo, mettendo in pericolo la vita di innumerevoli persone. Il tribunale di primo grado di Anversa, dopo un giusto processo, ha condannato Assadi a 20 anni di reclusione, con sentenza confermata in appello.
La lettera spiega, inoltre, che la bomba preparata per il complotto era stata fabbricata e controllata in Iran. Fu contrabbandata da Teheran a Vienna sotto copertura diplomatica, a dimostrazione della portata dell’aggressione segreta condotta dal regime iraniano. Gli autori richiamano l’attenzione sul fatto che quando una bomba simile fu usata nell’attentato di Manchester del 2017, provocando la perdita di 23 vite, il responsabile ricevette una pena detentiva di 55 anni e concludono che questo netto contrasto evidenzia la gravità delle azioni di Teheran e la necessità di una risposta globale.
Il recente scambio di prigionieri tra il governo belga e il regime clericale iraniano, facilitato con l’assistenza dell’Oman, ha suscitato l’indignazione dei firmatari della lettera. Gli autori sostengono che l’episodio dovrebbe essere visto non come uno scambio di routine di prigionieri, ma piuttosto come un atto di estorsione da parte della dittatura clericale iraniana. Gli autori ricordano che il regime iraniano, che ha rilasciato il cittadino belga Olivier Vandecasteele, lo aveva arbitrariamente detenuto come ostaggio per fare leva sul Belgio, sottoponendolo a una brutale prigionia e ad un’ingiusta condanna a 40 anni di carcere e 74 frustate.
“La resa del governo belga al vandalismo geopolitico di Teheran è deludente e preoccupante. Ma qui negli Stati Uniti è necessario riconoscere le dure verità dietro questo episodio. L’Iran stava pianificando quel massiccio attacco terroristico mentre l’accordo nucleare era ancora in pieno vigore” – si legge nella lettera.
Gli autori, esprimendo disappunto e preoccupazione, chiedono un più ampio riconoscimento del persistente comportamento criminale dei religiosi al potere in Iran. Esortano i governi occidentali ad affrontare il terrorismo sostenuto dallo Stato iraniano, il suo programma nucleare e il suo ruolo destabilizzante in Medio Oriente. La lettera si conclude con la promessa di pieno sostegno a qualsiasi dialogo serio sulle politiche per combattere l’aggressione in corso da parte del regime iraniano.
“L’aggressione segreta iraniana è stata recentemente notata nel Regno Unito, in Danimarca, in Belgio, in Francia, in Germania, in Austria e in Albania. I governi occidentali, concentrandosi sulla continua rivolta del popolo iraniano contro il regime, sul programma nucleare sfrenato dell’Iran e sul suo ruolo destabilizzante in Medio Oriente, devono convocare un serio dialogo politico sul comportamento persistentemente maligno dei religiosi al potere a Teheran, ora nel suo 45° anno. A tale obiettivo garantiamo il nostro pieno sostegno” – scrivono i firmatari.
Questa lettera è un potente atto d’accusa contro le azioni dell’Iran e indica l’urgente necessità di attenzione internazionale e di azioni congiunte per contrastare il terrorismo sostenuto da quel regime.
Segue l’elenco dei firmatari della lettera.
Amb. J. Kenneth Blackwell – Former U.S. Representative, United Nations Human Rights Commission
Amb. Lincoln Bloomfield – Former Special Envoy and Assistant Secretary of State
Amb. John Bolton – Former U.S. Ambassador to U.N., Former National Security Advisor to the President
Hon. Linda Chavez – Former Assistant to the President for Public Liaison; Chairman of the Center for Equal Opportunity
General (Ret.) James Conway – Former Commandant U.S. Marine Corps
Prof. Alan Dershowitz – Professor of Law, Harvard Law School
Hon. Louis J. Freeh – Former Director F.B.I
Hon. Newt Gingrich – Former Speaker of the U.S. House of Representatives.
Amb. Marc Ginsberg – Former U.S. Ambassador to Morocco
Hon. Robert Joseph – Former Under Secretary of State for Arms Control and International Security
Hon. Joseph I. Lieberman – Former U.S. Senator, Connecticut
Colonel (Ret.) Wes Martin – U.S. Army, Former Senior Antiterrorism Officer of Coalition Forces, Iraq
Hon. Michael B. Mukasey – Former U.S. Attorney General
Hon. Ted Poe – Former U.S. Congressman, Texas
Amb. Mitchell Reiss – Former Special Envoy to the Northern Ireland Peace Process
Hon. John Sano – Former Deputy Director C.I.A. National Clandestine Service
Prof. Ivan Sascha Sheehan, Ph.D. – Associate Dean, College of Public Affairs University of Baltimore
Hon. Eugene R. Sullivan – Retired Federal Judge
Hon. Robert Torricelli – Former U.S. Senator, New Jersey
Hon. Fran Townsend – Former Homeland Security Advisor to the President
General (Ret.) Charles (Chuck) Wald – Former Deputy Commander U.S. European Command