venerdì, Marzo 29, 2024
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Nuova ‘linea di battaglia’ del regime iraniano è la costa mediterranea

CNRI – La ‘prima linea’ del regime iraniano per combattere le minacce contro il regime è ora la costa del Mediterraneo, ha dichiarato un leader religioso in iran.
Ali Saeedi, rappresentante del Capo Supremo nelle Guardie della Rivoluzione, ha anche detto che il regime iraniano era “oltre la collina” nella sua disperata ricerca di armi nucleari. Egli ha detto in una riunione della IRGC Giovedì: “La nostra linea frontale oggi non è più Shalamcheh (un sito principale della guerra Iran-Iraq)
“La nostra linea frontale oggi è la costa mediterranea ed oggi, con la guida del Leader Supremo dobbiamo difendere l’Islam, sulla costa mediterranea.
“I colloqui sul nucleare sono solo un gioco in queste circostanze. Se il problema dovesse essere risolto in trattative, ci ritireremmo dalla linea dell’Islam. Questo mentre abbiamo conquistato la vetta nel nostro lavoro nucleare”.
Le sue osservazioni rivelano la misura in cui il regime iraniano dipende dall’esportazione del terrorismo e dall’acquisizione di armi nucleari per la sua sopravvivenza.
Khamenei, che considera sempre più la sopravvivenza del suo regno dipendente costruzione di una bomba nucleare, non ha risposto al pacchetto proposto all’incontro P5 +1ad Almaty la scorsa settimana, né tale enormi concessioni unilaterali e gratuite proposte al regime.
Egli ha quindi perso una eccezionale opportunità di raggiungere un accordo con la comunità internazionale, e ha decisamente dimostrato la falsità della politica di trattativa, pacificazione e di concessione nei confronti di questo regime.
La sfrenata lotta all’interno del governo, la situazione esplosiva all’interno della società, la rivoluzione siriana, la crisi in Iraq, la disintegrazione del fronte regionale del regime e la strategia di esportare del fondamentalismo e il terrorismo, hanno tutti aumentato il bisogno del regime di una bomba atomica come garanzia per la sua sopravvivenza .
Ma anche ogni ritiro dal problema atomico è ancora più fatale per il regime, perché significherebbe la perdita del controllo da parte di Khamenei e porterebbe al collasso del regime.
 

 

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