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Maryam Rajavi chiede la solidarietà regionale contro il regime iraniano

CNRI – Domenica 29 Giugno Maryam Rajavi, Presidente eletta della Resistenza Iraniana, in una conferenza nel suo quartier generale di Auvers-sur-Oise, alla quale hanno partecipato personaggi politici di 17 nazioni, ha fatto i suoi auguri a tutti i musulmani in occasione dell’inizio del mese sacro del Ramadan ed ha dichiarato il Ramadan di quest’anno “mese della solidarietà con in popoli dell’Iraq, della Siria e dell’Iran che si sono sollevati per sfuggire alle fauci del diabolico regime del Velayat-e faqih e dei suoi complici”.

 

Maryam Rajavi ha ricordato che negli ultimi 35 anni il regime iraniano è stato il principale fautore del conflitto religioso e settario, dell’aggressione nei confronti di diverse nazioni, dello scisma in Palestina e del massacro del popolo innocente di Siria e Iraq. E ha detto: “Il primo e più importante passo da fare per porre fine a questa situazione, è il rovesciamento del regime dei mullah e la creazione di un governo popolare e democratico in Iran. Il futuro Iran sarà foriero di amicizia, fraternità e pace in tutta la regione. Il vantaggio del popolo iraniano sta nella sua solidarietà con i suoi vicini ed i fratelli musulmani e arabi.

Non c’è alcun dubbio, nell’Iran del domani noi saremo in grado di risolvere tutti i gravi problemi esistenti mediante lo spirito di fratellanza e superare tutte le differenze attraverso il dialogo e la fraternità. Insieme possiamo creare una regione senza ostilità e discordia, il che vuol dire una regione potente e moderna”.

Rivolgendosi a tutti i governi della regione ha detto: “Nel momento in cui i governanti dell’Iran si stanno preparando ad espandere la loro malefica guerra e ad incendiare l’intera regione,ogni ritardo e temporeggiamento porterebbe alla catastrofe. E’ ora che voi isoliate completamente questo regime, che interrompiate i vostri rapporti politici ed economici, che lo scacciate, insieme ai suoi agenti e affiliati e rimuoviate le sue basi per lo spionaggio e il terrorismo. Ed è ora che sosteniate la perseveranza dei Mojahed combattenti per la libertà a Liberty che stanno pagando un prezzo enorme per la lotta contro il principale nemico di tutta la regione”.

In un altro punto del suo discorso Maryam Rajavi ha detto che, nonostante la calamità che la nostra regione sta affontando, una realtà più importante sta prendendo forma. Ed ha aggiunto: “I mullah in Iran, impegnati ad espandere la loro malefica influenza nella regione e ad esportare il fondamentalismo e il terrorismo approfittando di tre enormi guerre in Iraq e Afghanistan, nonché dei guadagni inaspettati giunti grazie a queste guerre per oltre un quarto di secolo ora, 3 anni e mezzo dopo l’inizio della Primavera Araba e la rivoluzione del popolo siriano e ora, con la rivolta del popolo dell’Iraq, sono caduti nella direzione opposta, subendo enormi sconfitte a livello regionale che minacciano la loro sopravvivenza. Sebbene il regime del Velayat-e faqih abbia prolungato il dolore e le sofferenze del popolo siriano, è esso stesso caduto nella trappola. Senza alcuna via d’uscita davanti o dietro di sé, è giunto ad un impasse mortale, senza alcuna prospettiva se non la disfatta totale. In Iraq Maliki e i mullah, che vedono la loro sopravvivenza minacciata, vogliono incolpare della loro enorme sconfitta i terroristi estremisti per giustificare, sia il coinvolgimento del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC) che i crimini contro gente innocente, mentre implorano gli Stati Uniti di bombardare le popolazioni delle regioni liberate. Ma ora chiunque, dentro e fuori dell’Iraq riconosce che ciò che sta accadendo in Iraq  è una guerra tra il popolo dell’Iraq da una parte, e Maliki e il regime iraniano dall’altra e che rimuovere Maliki dalla sua carica sarà il primo passo da fare per migliorare la situazione”.

Hanno partecipato a questa conferenza esponenti politici di Egitto, Palestina, Iraq, Giordania, Siria, Algeria, Tunisia, Marocco, Bahrein, Yemen, Emirati Arabi Uniti, Pakistan, Afghanistan, India, Turchia, Azerbaijan ed Iran.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana

29 Giugno 2014

 

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