giovedì, Marzo 28, 2024
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L’Iran reprime la rivolta degli insegnanti per lo stipendio

Robert Tait da Teheran
ImageThe Guardian, 17 Marzo – Le autorità iraniane hanno arrestato più di 1000 insegnanti in una brutale azione repressiva che ha mostrato la forte determinazione a bloccare la rivolta per la paga.
La polizia antisommossa ha picchiato i dimostranti con i manganelli Nel momento in cui i dimostranti hanno provato a riunirsi fuori dal parlamento iraniano e al ministero dell’istruzione, la polizia antisommossa li ha picchiati con i manganelli, poi li ha ammassati nei furgoni e negli autobus, prima di trasportarli nei centri di detenzione lungo tutta Teheran.

Circa 150 degli arrestati durante le proteste di mercoledì sono ancora in stato di arresto, e si crede che i leader della rivolta siano detenuti ad Evin, il famigerato carcere  della capitale. Altri sono stati rilasciati dopo aver sottoscritto l’obbligo di non prendere parte a dimostrazioni “illegali”.
Il giro di vite è stato la conseguenza delle recenti manifestazioni tenutesi al di fuori del parlamento, che hanno raccolto più di 10000 dimostranti, molti dei quali hanno messo in mostra striscioni che criticavano il governo di  Mahmoud Ahmadinejad come parte integrante della loro campagna per ottenere una paga più alta. Un insegnante delle scuole secondarie, con un’istruzione universitaria guadagna in media 160-180 sterline al mese, al di sotto della soglia di povertà e molto meno dei lavoratori impiegati in altri settori governativi.
La settimana scorsa la polizia ha arrestato sei leader del sindacato degli insegnanti in un tentativo, rivelatosi fallimentare, di bloccare una dimostrazione che avrebbe coinciso con la manifestazione, già pianificata, per i diritti delle donne.
 

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