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La UE invita l’Iraq a rispettare i diritti di Campo Ashraf

BRUXELLES, 23 maggio 2011 (AFP) – I Ministri degli Esteri dell’Unione Europea lunedi hanno sottolineato la necessità per l’Iraq di rispettare i diritti umani a seguito di un raid delle forze dell’esercito iracheno lo scorso mese sulle migliaia di iraniani in esilio che abitano Campo Ashraf.

Il capo della politica estera dell’Unione europea Catherine Ashton ha detto che il raid, in cui almeno 35 oppositori iraniani sono morti, è stato discusso per la prima volta dai ministri del blocco delle 27 nazioni. “Senza mettere in questione la sovranità dell’Iraq abbiamo sottolineato l’importanza del rispetto dei diritti umani”, ha detto in una conferenza stampa di chiusura delle trattative dei ministri.

L’Europa avrebbe lavorato con le Nazioni Unite e gli Stati Uniti per cercare di trovare una soluzione duratura al problema, ha aggiunto.
I parlamentari europei hanno detto che un’ urgente azione internazionale è necessaria per scongiurare “un massacro Srbrenica-style” al campo.

L’eurodeputato conservatore scozzese Struan Stevenson, che ha guidato una delegazione parlamentare in Iraq dal 25 aprile al 29, ha detto all’inizio di questo mese che “Abbiamo avuto cosi tante minacce del governo iracheno … di quello che potrebbe accadere se Ashraf non fosse sgomberata dalla fine di quest’anno.”

La visita ha avuto luogo due settimane dopo un raid dell’esercito iracheno nel campo in cui vivono 3.500 persone.

“Dopo aver visto il massacro che ha avuto luogo l’8 aprile, posso solo anticipare che se non risolviamo la situazione … ci sarà un massacro Srebrenica- style”, ha aggiunto.

I Mujahedeen del Popolo Iraniano (PMOI), che hanno vissuto li per circa 30 anni, “sono profondamente riluttanti ad abbandonare Ashraf, che considerano la loro casa,” ha aggiunto.

“Tuttavia essi riconoscono la gravità del problema e la potenziale minaccia di un bagno di sangue in stile Srebrenica se non si fa nulla”.

Le forze di sicurezza irachene hanno fatto irruzione nel campo, appena le tensioni tra gli oppositori del regime clericale iraniano e le autorità irachene hanno raggiunto nuovi livelli.

L’Iraq, che ha negato le uccisioni militari effettuate, ha detto dopo il raid che la PMOI deve lasciare il Paese entro la fine dell’anno.

Gli europarlamentari, che non hanno potuto visitare il campo, desiderano che i rifugiati vengano reinsediati in Europa, Austalia, Canada e Stati Uniti.

 

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