Ci vivono almeno 3.500 oppositori iraniani
Strasburgo, 10 mag. (TMNews) – La comunità internazionale deve agire d’urgenza per evitare un “massacro tipo Srebenica” nel campo di Ashraf in Iraq, dove vivono da anni 3.500 oppositori iraniani. Lo ha affermato il capo di una delegazione di parlamentari europei, di ritorno dall’Iraq. “Abbiamo avuto minacce da parte del governo iracheno su ciò che potrebbe avvenire se il campo non fosse evacuato entro la fine dell’anno”, ha spiegato durante una conferenza stampa a Strasburgo l’europarlamentare scozzese Struan Stevenson, capo della delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con l’Iraq e che si è recato in questo Paese dal 26 al 29 aprile scorso alla testa di una delegazione di eurodeputati. Questo viaggio è avvenuto due settimane dopo un raid dell’esercito iracheno ad Ashraf, che l’8 aprile aveva provocato almeno 35 morti. I Mujaheddin del popolo, principale organizzazione di oppositori iraniani che controllano il campo, sono “molto restii” a uno sgombero, riconoscono però “la gravità di questo problema e la minaccia potenziale, se non fosse fatto nulla, di un bagno di sangue stile Srebrenica”, ha sottolineato il deputato scozzese.
La delegazione parlamentare, non autorizzata a recarsi ad Ashraf durante il suo viaggio, ha chiestoò che i profughi di Ashraf siano accolti verso i Paesi europei, l’Australia, gli Stati Uniti o il Canada.
